Va in ospedale dopo una caduta con dolori e difficoltà respiratorie, dopo 11 ore viene visitato e dimesso, la mattina lo trovano senza vita. E’ successo nel weekend all’ospedale Maggiore di Modica, vittima un 82enne del posto. Anziano con gravi patologie pregresse si reca all’ospedale in seguito ad una banale caduta e a problemi respiratori, lo fanno aspettare per undici ore al pronto soccorso, lo dimettono dopo mezzanotte, al mattino seguente il figlio lo trova a casa privo di vita. E denuncia il fatto ai carabinieri.
Vittima dell’episodio, su cui i familiari chiedono sia fatta piena luce e per questo si sono affidati a Studio3A, il modicano G. G., di 82 anni. Il pensionato, affetto da enfisemia polmonare diffusa, da aritmie cardiache e da un lieve diabete, nel pomeriggio di venerdì 17 gennaio, scendendo dalla macchina condotta dal figlio, era scivolato per terra di fronte al cancello della sua abitazione e lamentava dolori a tutta la parte destra: fianco, braccio e gamba. Non essendo migliorata la situazione con il passare delle ore e, anzi, essendo aumentate le sue difficoltà respiratorie, l’indomani, sabato 18 gennaio, il figlio alle 13 l’ha condotto al pronto soccorso dell’ospedale di Modica. Qui però, nonostante l’età e il quadro clinico delicato, il paziente è stato sistemato in una sedia a rotelle nel corridoio in attesa del suo turno che non arrivava mai, al punto che il figlio in almeno tre occasioni ha rappresentato le sue rimostranze ai sanitari.
Finalmente, dopo le 11 di sera, quando ormai si stava perdendo ogni speranza, l’ottantaduenne è stato chiamato per una visita: gli è stato effettuato un prelievo di sangue ed è stato sottoposto ad una Tac al capo e a una serie di radiografie al bacino, al torace, alla spalla e all’addome, che non avrebbero però fatto emergere lesioni ossee, ma soltanto contusioni. Le difficoltà respiratorie, che il figlio della vittima ha più volte evidenziato, sono state attribuite dalla dottoressa che ha visitato il paziente ad un inizio di bronchite. Il medico alle 0.37 di domenica 19 gennaio ha quindi dimesso G. G., con la prescrizione di ripresentarsi quel mattino stesso alle 9 per una visita infettivologica.
Ma l’anziano a quel controllo non si è mai potuto sottoporre. Alle 8 del mattino il figlio è andato a casa del genitore a prenderlo per accompagnarlo alla visita prescritta, ma il padre non dava risposte. Sempre più preoccupato, e non riuscendo ad aprire la porta con la sua chiave, essendoci l’altra all'interno della toppa, ha quindi sfondato l’uscio e fa fatto la macabra scoperta: il papà era disteso sul divano dove dormiva abitualmente dopo la morte della moglie, privo di vita e già freddo. Sono intervenuti anche i carabinieri di Modica, è stato informato il magistrato di turno della Procura di Ragusa, dott. Marco Rota, ed è stato già effettuato un primo esame cadaverico esterno sulla salma da parte del medico legale di Scicli dott. Guglielmo Tumino, che ha stabilito indicativamente l’ora del decesso alle 3, neanche due ore e mezza dopo le dimissioni.
Conclusioni che hanno acuito i dubbi e gli interrogativi del figlio della vittima, che continua a domandarsi se all’ospedale abbiano fatto tutto il possibile per suo padre, perché non gli sia stato praticato un elettrocardiogramma, se non fosse il caso di ricoverarlo o di prescrivergli subito una terapia con l’ossigeno. L’uomo, per essere assistito e fare piena luce sui fatti, tramite il consulente personale Salvatore Agosta, si è affidato a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e nel pomeriggio della stessa domenica ha presentato anche un formale esposto presso la stazione dei carabinieri di Modica chiedendo all’autorità giudiziaria di accertare le cause della morte dell’anziano e di verificare eventuali responsabilità da parte dei sanitari che l’hanno avuto in cura. In attesa di riscontri dalla Procura ragusana, i funerali sono stati bloccati.