L’omicidio di Peppe Lucifora, il cuoco modicano di 57 anni trovato morto, lo scorso 10 novembre, nella sua abitazione al quartiere Dente a Modica potrebbe trovare una soluzione nelle prossime ore. Al momento risulta indagato un carabiniere di 39 anni di Giarratana che lavora nel Siracusano. Il militare è indagato ma avrà tutto il modo di dimostrare che non c’entra nulla con l’omicidio. E’ fondamentale a questo punto delle indagini il lavoro dei Ris. Secondo indiscrezioni non ufficiali a casa di Peppe Lucifora sono state trovate tracce compatibili con quelle del militare ma anche con quelle di altre 6 persone. Il militare al momento il militare nega di essere stato lui.
Non si esclude che nelle prossime ore si potrebbe arrivare ad un fermo o ad altri indagati in quanto nella casa del Lucifora sono state trovate altre tracce di Dna. Il movente potrebbe essere sia passionale che legato a soldi. Da indiscrezioni sappiamo che il militare ieri durante l’interrogatorio in Procura avrebbe collaborato confermando la sua conoscenza e la frequentazione con Peppe ma ha negato di esser stato lui. Il nome del militare era già venuto fuori dopo qualche giorno dal delitto. I due infatti erano stati visti insieme. Il militare frequentava la casa di Peppe e alcuni locali in sua compagnia.
In tanti avevano detto di aver visto Peppe con un palestrato. Quando è arrivato l’esito dell’autopsia che rivelava il metodo con cui era stato ucciso Peppe ovvero con violenza, prima stordito e poi soffocato con una sola mano, l’attenzione è stata rivolta all’uomo palestrato. Al momento in via ufficiale non è stato detto nulla.Si sa solo che l’uomo è stato interrogato per oltre 12 ore e che ha negato di esser l’autore del delitto. Le autorità competenti stanno lavorando nel totale riserbo ma si pensa che nelle prossime ore si possa far chiarezza sull’omicidio di Peppe in quanto il modus operandi delle autorità nelle ultime ore, dopo tre mesi di silenzio, segnala una svolta alle indagini.