Milano, 17 lug. – Tecnologia, medicina territoriale, prevenzione. E' una 'ricetta' fatta di tre ingredienti chiave quella proposta dai tre protagonisti del progetto 'AWay Together', promosso da Janssen che ha coinvolto tre 'big' dell'infettivologia e della virologia con l'obiettivo di “immaginare insieme 'una strada comune' per affrontare le prossime sfide del sistema sanitario, a partire dagli insegnamenti appresi durante la pandemia” di Covid-19. L'idea alla base dell'iniziativa è che “medici e operatori sanitari sono stati gli eroi dell'emergenza”, quindi “a maggior ragione lo potranno essere anche in futuro, aiutandoci a capire quale sia la direzione che il nostro sistema sanitario deve prendere per poter far fronte alle necessità dei prossimi anni”.
L'intenzione di Janssen, “da sempre al fianco dei medici nell'area dell'infettivologia e in particolare nell'area dell'Hiv”, ricorda una nota, è quella di “rafforzare ancora di più la propria vicinanza a questa categoria di specialisti, facendo emergere la loro dimensione professionale e umana e la loro visione attraverso una serie di video racconti”. Le testimonianze sono quelle di Massimo Galli, ordinario presso il Dipartimento di Scienze biomediche e cliniche 'L. Sacco' dell'università degli Studi di Milano; Massimo Andreoni, ordinario di Malattie infettive della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Carlo Federico Perno, direttore Microbiologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
I tre docenti raccontano le loro storie a partire dal percorso universitario, per poi ripercorrere la loro esperienza personale e professionale durante i mesi della crisi coronavirus, indicando dunque i temi prioritari per la sanità che verrà.
Due video con Loredana Bergamini, direttore medico di Janssen, 'sigilleranno' le mini-serie di video pillole che saranno disponibili nel corso del mese di luglio sul sito web e il canale Linkedin di Janssen: una in apertura a introdurre il progetto e i suoi obiettivi, l'altra in chiusura per mettere a fuoco i principali messaggi delle testimonianze video. “Questo progetto vuole essere un omaggio alla professionalità e all'impegno di questi esponenti del mondo della sanità – dichiara Bergamini – ma vogliamo che sia anche una testimonianza che faccia da viatico, una specie di eredità per i futuri medici che tutti ci auguriamo non debbano mai vivere nella loro vita una simile drammatica esperienza”.