I deputati, regionale e nazionale, Orazio Ragusa e Nino Minardo, intervengono sulla chiusura dei Pte di Scoglitti e Chiaramonte Gulfi. “Aspettiamo risposte decisive ed esaustive dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. L’abbiamo già detto sabato ai componenti del comitato opportunamente istituito, con notevole senso civico e in difesa della comunità, nella frazione rivierasca di Vittoria.
L’attività del manager dell’Asp non può prescindere dall’erogazione di servizi sanitari di spessore a vantaggio dell’intera collettività. Elevare la qualità della Sanità deve essere un impegno rispetto a cui è indispensabile fare fronte comune”. A dirlo il deputato nazionale Nino Minardo e il deputato regionale Orazio Ragusa facendo riferimento alla pesante situazione che si sta verificando nei due centri iblei (oltre a Scoglitti, dove la chiusura del Pte si è già concretizzata, c’è infatti allarme anche per la struttura di Chiaramonte Gulfi). “Dopo un colloquio telefonico con l’assessore Razza – affermano l’on. Minardo e l’on. Ragusa – abbiamo ricevuto la rassicurazione sul fatto che l’esponente del Governo regionale interverrà nei luoghi in questione per verificare come stanno le cose. E, d’altronde, mi sembra un atteggiamento politico corretto visto che ad assumersi la responsabilità di determinate scelte dovrà essere l’esecutivo siciliano.
L’assessore Razza deve ascoltare la voce della comunità di Scoglitti, e dovrà farlo anche con quella di Chiaramonte, per comprendere come queste realtà, al di là dei numeri di accessi annuali, abbiano bisogno di centri per la salute. Se è vero, ad esempio, che nella frazione rivierasca di Vittoria, le residenze, in periodo invernale, si aggirano intorno alle 4.000 unità, è altrettanto vero che, in periodo estivo, le stesse si moltiplicano sino ad arrivare a un numero pari a dieci volte tanto. Ecco perché un presidio medico efficace e in grado di garantire risposte tempestive si rende assolutamente necessario. Anche perché il Pte, a Scoglitti, non si può sopprimere così, come se nulla fosse. Mentre alcune regioni stanno procedendo lungo la strada, contestabile, di un’autonomia differenziata, noi ancora ci sentiamo impegnati al diritto alla salute. Siamo fiduciosi sul fatto che l’assessore Razza prenderà atto delle decisioni di un intero territorio e si muoverà di conseguenza, assumendosi in pieno, le proprie responsabilità”.