Nomine nella Commissione Centri storici al Comune di Ragusa, interviene Ragusa prossima. Il direttivo del movimento interviene dopo avere appreso della nomina da parte del Sindaco, di un componente la commissione su designazione del consigliere Mirabella, capogruppo del “gruppo misto”, di cui fa parte per costrizione regolamentare il consigliere di Ragusa Prossima, Gianni Iurato.
Premesso che, a prescindere dalle qualità del professionista nominato, tale nomina non ha alcuna relazione con il nostro movimento politico, in quanto si tratta di una decisione unilaterale ed autonoma da parte del consigliere Mirabella, Ragusa prossima evidenzia che il regolamento consiliare, riformulato nella passata consiliatura, frutto della maggioranza del tempo, impedisce ai partiti ed ai movimenti che hanno concorso alle elezioni e che sono stati premiati dagli elettori con un solo seggio in consiglio, di poter rappresentare i propri elettori con un proprio gruppo consiliare. Una negazione della rappresentanza democratica, nel livello base della democrazia, quella locale. Ragusa Prossima è contro questa aberrazione.
Il secondo aspetto è sempre legato alle regole di rappresentanza e all’inadeguatezza del regolamento consiliare. In un gruppo misto composto da due consiglieri espressione di movimenti politicamente diversi, il portavoce dovrebbe essere o espressione di un accordo o frutto della rappresentatività elettorale: il consigliere di Ragusa Prossima, in forza di quanto riportato nel mod. 68/cs del 4luglio 2018, ha la cifra elettorale più alta rispetto al collega del gruppo misto. È necessario rimettere mano al regolamento consiliare per allineare nelle commissioni rappresentanza e voti. Ragusa Prossima chiede al sindaco di verificare che i commissari indicati dai vari gruppi consiliari abbiano le competenze richieste dall’art.4 della l.r. 61/81 , che siano cioè esperti in materia urbanistica ed in storia dell’arte, e di non limitarsi ad una mera presa d’atto delle designazioni fatte dai vari gruppi e ad una neutralità rispetto al merito delle designazioni, che potrebbe rischiare di annullare la sostanza della norma.