Quale futuro per le strutture sportive di Modica? Quali sono le intenzioni da parte dell’assessore comunale allo sport, Maria Monisteri, che ricopre anche il prestigioso incarico di delegato Coni, in merito all’impianto Geodetico di via del Serbatoio a Modica Alta e allo stadio Pietro Scollo ancora inagibile? A chiederlo è il consigliere comunale Mommo Carpentieri.
Carpentieri denuncia un totale immobilismo sull’impiantistica sportiva. Le società sportive restano in attesa di risposte da parte dell’amministrazione e soprattutto da parte dell’assessore con delega allo sport che si sta dimostrando totalmente indifferente alla problematica. “Ci dispiace notare come non solo le società sportive ma anche le stesse strutture siano vittime della totale assenza di interesse da parte dell’amministrazione. La situazione è sotto gli occhi di tutti. Nulla è dato sapere riguardo lo stadio Pietro Scollo ancora inagibile. A nulla sono serviti gli appelli da parte delle società sportive che vorrebbero, già dal prossimo mese di luglio, tornare ad allenarsi all’interno del campo sportivo cittadino. Vorremmo almeno sapere – commenta Mommo Carpentieri – quali siano le intenzioni dell’assessore Monisteri in merito a questa importante struttura sportiva”.
Purtroppo ancora peggio è la situazione a Modica Alta dove l’impianto Geodetico di via Serbatoio è il simbolo dell’incuria e dell’indifferenza di questa amministrazione verso lo sport e le società che ruotano intorno ad esso. “Da oltre un anno – continua Carpentieri – il Geodetico, che prima raccoglieva giovani da ogni angolo di Modica, è abbandonato a sé stesso e destinato a restare in questa situazione di degrado per chissà quanti anni ancora. Ad aprile del 2018, dopo che il forte vento squarciò parte del tendone, nessuno si interessò più della strutta che, ad oggi, è il triste simbolo dell’operato e dell’interesse dell’assessorato allo sport verso le strutture sportive cittadine. Ricordiamo – conclude Carpentieri – che il Geodetico, oltre ad essere stato un importante polo sportivo per l’intero quartiere, era anche area di ricovero per la Protezione Civile in caso di calamità".