La brusca frenata con cui la sezione cittadina di Fratelli d’Italia ha stoppato la disponibilità ed il consenso espressi da sindaco Cassì all’Arcigay per la possibile organizzazione del Ragusa Pride nel 2020, ha aperto una fase di riflessione politica che non sappiamo se coinvolga la
compagine di maggioranza, che non sappiamo quanto sia percepita dai cittadini nella sua portata, ma che sicuramente sappiamo ha dato prima a Mario D’Asta del Pd e subito dopo al gruppo consiliare M5, l’occasione propizia per sottolineare la mancanza di una precisa identità politica della maggioranza che sostiene la giunta Cassì. Non si dimentichi, infatti, che la compagine politica attualmente al governo della città è formata da liste civiche ad eccezione di Fratelli d’Italia che è l’unico partito con riferimento nazionale e come tale ben strutturato.
Delle perplessità di Mario D’Asta abbiamo già riferito. Vediamo ora quanto proviene del gruppo consiliare pentastellato composto da Zaara Federico, Antonio Tringali, Alessandro Antoci, Sergio Firrincieli e Giovanni Gurrieri. Affermano i grilli “cominciano ad emergere le prime grandi contraddizioni riguardanti la Giunta municipale guidata da Cassì. Che paga lo scotto della mancanza di una vera e propria identità politica. Avendo imbarcato di tutto e di più nella sua squadra. Ed è ovvio che, adesso si fanno i conti con l’impossibilità di avere ben chiaro in testa quali sono le idee da seguire. E tutto ciò, così come sta accadendo, a lungo andare potrà rappresentare un serio problema per tutta la comunità amministrata”.
Proseguono poi i consiglieri grillini “ il quadro sembra abbastanza chiaro perché abbiamo di fronte un gruppo politico che sostiene l’amministrazione comunale che fa riferimento a un preciso panorama operativo che il sindaco, con le sue azioni, sembra sconfessare. Insomma, l’impressione è che sulle grandi questioni si vada avanti a tentoni, senza avere chiaro la rotta da seguire. E la contraddizione che emerge tra uno dei principali alleati e il primo cittadino la dice lunga sulle difficoltà che questa condizione potrebbe ingenerare sul futuro politico della Giunta Cassì. Ci sono passaggi non ancora consumatisi? Ci sono richieste inascoltate? La situazione politica appare essere in continua evoluzione. Ma da osservatori è opportuno che anche la città si renda conto di quello che continua ad accadere a palazzo dell’Aquila dove le prime divergenze politiche stanno cominciando ad emergere mettendo in rilievo delle tensioni che non fanno bene alla città”.
Chiaro dunque l’accenno da parte dei consiglieri Zaara Federico, Antonio Tringali, Alessandro Antoci, Sergio Firrincieli e Giovanni Gurrieri che sembrerebbero ipotizzare una richiesta di ingresso in giunta di rappresentanti del partito della Meloni, forte anche dei buoni risutati lettorali raggiunti alla scorse elezioni europee. Ma un rilievo vogliamo farlo anche agli stessi consiglieri grillini per l’impostazione criptica del loro comunicato. In esso, infatti, non si capisce bene perchè l’alleato della maggioranza non venga definito con il suo nome.
Ma ancor meno capiamo perchè non si sia voluto nominare l’Arcigay, il Ragusa Pride e quant’altro attiene una questione che potrebbe diventare presto terreno di acceso dibattito tra forze politiche e sociali visto le annunciate inziative per l’autunno da parte del presidente Arcigay Cristian Calvario. Ed allora, sulle questioni delle libertà civili e personali, dei diritti di ognuno, della vivibilità per chiunque, ciascuno di noi dovrà scherarsi e prendere posizione. (da.di.)