Inizio della stagione scolastica senza programmazione dala parte dell’amministrazione comunale, soprattutto per il servizio di trasporto degli alunni e di mensa scolastica.
Ad affermarlo il gruppo consiliare 5 stelle (Zaara Federico, Antonio Tringali, Sergio Firrincieli, Alessandro Antoci e Giovanni Gurrieri) del Comune di Ragusa che così motivano il loro intervento critico. “Per quanto riguarda la questione del trasporto giova ricordare che all’inizio della scorsa stagione fu affidato il servizio a una cooperativa che si sapeva sarebbe stata in scadenza di contratto quest’anno. Quindi, essendone a conoscenza, la relativa gara si sarebbe potuta istruire per tempo, così da fare partire il servizio puntualmente, in corrispondenza con l’avvio delle lezioni. Invece sappiamo che il servizio di trasporto sarà attivato dal 23 settembre senza contare il fatto che l’impresa affidataria dovrà prendere familiarità con il territorio, insomma andare incontro a una sorta di rodaggio tecnico.
Per cui ci vorranno almeno quindici giorni, per non dire di più, rispetto all’inizio delle lezioni, prima che il servizio possa esplicare al meglio i propri effetti. Evidentemente, quindi, l’amministrazione comunale non ha saputo programmare per tempo”. Il Comune, da parte sua, con una nota ufficiale aveva comunicato “che il servizio di trasporto scolastico per mezzo degli scuolabus comunali prenderà avvio lunedì 23 settembre 2019. Nei mesi precedenti è stata espletata la nuova gara per l’affidamento del servizio degli scuolabus comunali che si è conclusa nei primi giorni di settembre. Sono pertanto in corso di ultimazione le verifiche di legge per procedere all’aggiudicazione definitiva della gara”.
Ma la situazione, sempre a detta dei consiglieri pentastellati, è ancora peggiore in materia di mensa scolastica, in quanto “con riferimento ad essa, invece, sapevamo che la ditta sarebbe stata la stessa e, quindi, si sarebbe potuto fare partire il servizio già dai giorni immediatamente successivi all’apertura della scuola, come, d’altronde, stanno facendo alcuni Comuni vicino al nostro (probabile riferimento al Comune di Modica n.d.r.) che, tra l’altro, non versano neppure in condizioni economiche floride come l’ente di palazzo dell’Aquila.
Invece noi che siamo il “dream team”, la squadra troppo competente, non siamo riusciti a programmare anzitempo. Ed ecco perché si rischia di fare partire il tutto verso la seconda settimana di ottobre. Dobbiamo, tra l’altro, chiederci: il sindaco concederà una ulteriore proroga di trenta giorni per il plastic free? E’ una domanda non casuale quella che facciamo perché i piatti della mensa finora sono stati di plastica così come il sistema per sigillarlo. Se ci dovremo adeguare, oltre al tempo, occorrerà un costo maggiore per il pasto, intorno ai cinquanta centesimi.
Ed è certo che questo prezzo non lo stabiliamo noi ma occorrerà munirsi di un piatto bio con una copertura bio mentre ai bambini saranno fornite le posate e i bicchieri in polietilene che porteranno a casa affinché i genitori le dotino di un apposito contenitore. Tutto un processo di cui, al momento, le famiglie non sanno nulla. Ed ecco perché riteniamo che, a questo punto, sul plastic free dovrà essere necessariamente concessa una ulteriore proroga. E poi, aspetto più importante, dovremo capire chi queste somme in più le dovrà pagare all’impresa. Le pagherà il Comune o, come è più facilmente presumibile, le famiglie ragusane? E se sarà così, perché nessuno ha pensato ancora oggi ad avvisarle?”. (da.di.)