Si infiamma la polemica sull’interesse dell’amministrazione comunale di Ragusa a prendere in affitto l’immobile di proprietà dell’Opera Pia Collegio di Maria Addolorata Felicia Schininà per realizzare un polo di aggregazione sociale.
Polemica che potrebbe trascendere l’ambito politico per attingere quello giudiziario, considerata la proclamata intenzione di Peppe Cassì di sporgere querela. Ricordiamo brevemente che nella loro nota i consiglieri comunali 5 stelle avevano affermato “quante cambiali elettorali dovranno continuare a pagare i cittadini ragusani per il successo ottenuto da Cassì alle amministrative nel giugno 2018?” ipotizzando una ‘restitutio favoris’ all’opera pia presieduta da uno dei principali sponsor politici di Cassì alle scorse elezioni amministrative, ovvero Franco Antoci.
E questa testualmente la risposta data dal sindaco Cassì. “cari consiglieri 5 stelle, avete deciso di attivare la macchina del fango e non intendo seguirvi su questa strada: come si dice, non conviene mettersi a discutere con un imbecille perché ti batte con l’esperienza. Non volendo offendere nessuno ed applicando il principio al nostro caso, non conviene scendere nella polemica con chi utilizza proprio la polemica e il discredito come caposaldo della sua azione politica. Mi accusate senza mezzi termini di voler utilizzare soldi pubblici per saldare un debito verso un mio sponsor elettorale. Uno scambio vergognoso per il quale è prevista dalle nostre leggi una condanna penale.
Sapete bene, voi per primi, che si tratta di una solenne menzogna, una mistificazione, ma avete scelto ugualmente di inerpicarvi per questa china. Delle due l’una: o avete ragione voi ed è voto di scambio, o avete torto ed è diffamazione. Lasciamo che sia la Magistratura a decidere. Ho deciso, infatti, di sporgere querela”. Usa invece toni in cui lo sbigottimento prevale quasi sull’indignazione, la replica di Franco Antoci, nella sua qualità di Presidente C.d.A. dell’O.P. Collegio di Maria SS. Addolorata “F.Schininà”. Antoci inizia innanzitutto con una precisazione “ho letto, esterrefatto, il delirante comunicato del Gruppo Consiliare dei 5 stelle, che coinvolge l’Ente che ho l’onore di presiedere e di amministrare assieme ad un Consiglio di Amministrazione, nominato dalla Regione, con assoluto spirito di volontariato ed a titolo completamente gratuito. Questo Consiglio, dove, tra l’altro, la metà dei Consiglieri sono stati designati proprio dalla Amministrazione Piccitto, è in scadenza e si è in attesa della nuova nomina della Regione e della elezione del nuovo Presidente” per poi aggiungere “tentare di far passare come un favore al sottoscritto la manifestazione di interesse del Comune per utilizzare l’immobile per fini sociali e per cercare di ridare vita al nostro derelitto Centro Storico è sicuramente frutto di assoluta disinformazione e/o di colpevole malafede”.
Infatti, secondo l’ex presidente della Provincia ed ex deputato nazionale, “i consiglieri pentastellati sanno che il sottoscritto ha amministrato assieme al CdA questo Ente, che ha un grande patrimonio immobiliare, ma non ha alcun dipendente, facendosi giornalmente carico di tutto quanto necessario e quindi con grande dispendio di tempo e di energie, a titolo completamente gratuito?” per poi specificare “il canone d’affitto dei locali, dal quale, tra l’altro, verranno detratte le spese di ristrutturazione che saranno sostenute dal Comune, andrà versato alla Tesoreria dell’Ente e servirà per mantenere il pregevole complesso e la Chiesa della Badia e per i fini istituzionali dell’O.P”. Antoci rigetta dunque le ipotesi avanzate dai consiglieri pentastellati chiedendo “quale pur minima utilità ne può trarre il sottoscritto? Come fate, cari consiglieri pentastellati, ad affermare, con sicumera, che il Sindaco ha voluto fare un favore al sottoscritto, pagando una cambiale elettorale?”.
Piuttosto, a detta del presidente dell’Opera Pia, se il Comune prenderà i locali, un favore lo farà, ma alla nostra Comunità, che vuol vedere rifiorire il nostro Centro Storico, oramai abbandonato e morente”. Dopo aver sottolineato che “io abito in questo centro storico e, come cittadino, sono ulteriormente arrabbiato vedendo che queste, a mio parere, immotivate critiche per il riuso di questi locali da parte del Comune, vengono proprio dal Gruppo Consiliare che ha espresso la precedente Amministrazione Comunale” Antoci si toglie alcuni sassolini dalla scarpa e ricorda “la precedente amministrazione pentastellata non ha speso un centesimo per i locali comunali in disuso, in particolare l’ex biblioteca di cui ora si parla, non ritenendola evidentemente idonea ad un uso sociale, ha insabbiato il riuso del Teatro della Concordia, non ha saputo spendere i soldi già stanziati per la sistemazione della via Roma oltre il corso Italia e non ha operato perché venissero rimosse le norme penalizzanti del Piano Particolareggiato circa gli accorpamenti e le ristrutturazioni totali”.
Infine Franco Antoci conclude “leggo che il Gruppo pentastellato afferma “..in ogni caso i ragusani hanno già capito” . Chi scrive conferma che i Ragusani, specialmente gli abitanti del Centro Storico, abbiamo già capito chi vuole veramente la rivitalizzazione del nostro Centro Storico”. (da.di.)