L’incivile abitudine dell’abbandono di sacchi della spazzatura per le vie urbane sembra si stia estendendo dal centro storico ad altre zone della città. peraltro trafficatissime.
Lo segnala la consigliera 5 stelle Zaara Federico che constata “ci sono zone della nostra città che purtroppo, ancora oggi, e lo dico a malincuore perché si tratta di un discorso di civiltà difficile da fare attecchire, almeno con riferimento a qualcuno che ancora insiste a tenere questi comportamenti incivili, fanno registrare la presenza di sacchi di spazzatura abbandonati sui marciapiedi come se fosse la cosa più naturale del mondo. Se episodi del genere si verificavano con maggiore frequenza nel centro storico, adesso stanno cominciando a fare capolino anche in altre zone di Ragusa, come ad esempio in via Teocrito e in via Salvemini, così come segnalato da alcuni cittadini, vale a dire a due passi dalla parte alta di via Giuseppe Di Vittorio”.
La Federico chiede pertanto l’intervento del Comune con l’obiettivo di contenere un fenomeno che, nonostante gli sforzi, avviati da più parti, stenta a essere debellato. La consigliera pentastellata pur dicendosi consapevole che “si tratta, soprattutto, di un problema di cultura ambientale, di coscienza civica” tuttavia si dice convinta che “fino a quando non ci sarà un’azione sistematica di controllo difficilmente riusciremo a venirne a capo. In questo senso la telesorveglianza sembra essere l’unica risposta per cercare di frenare questo indecente fenomeno che deturpa le vie della nostra città.
Ma è così difficile fare la differenziata? O forse è più difficile mettersi in regola e continuare a non pagare la Tari preferendo, così, la scelta di insozzare la città? Nei giorni scorsi il sindaco aveva detto che avrebbe intensificato l’azione di sorveglianza da parte della polizia locale. Forse, però, da sola non basta. Ci vorrebbe, come dire, una task force per frenare l’ondata di incivili e maleducati, sul piano ambientale, che, ancora adesso, mette a rischio il decoro della nostra Ragusa. E forse qualche altro contenitore sul territorio urbano servirebbe a dare risposte più appropriate. Anche perché stiamo parlando di un fenomeno che, oltre a essere insopportabile, è soprattutto inaccettabile”. (da.di.)