La chiusura del Museo Archeologico a Ragusa e le reazioni del sindaco. “Mi sembra che questa amministrazione faccia solo pubblicità e annunci. Poi, per il resto, i contenuti stentano a venire a galla, fatta salva qualche rara eccezione”.
Lo dice il consigliere comunale M5s Ragusa, Giovanni Gurrieri, a proposito di quanto verificatosi giovedì sera in aula durante il dibattito riguardante la necessità di ristrutturare il museo archeologico di via Natalelli, ospitato in un immobile comunale, dopo che a denunciare le ragioni dell’accaduto era stato lo stesso esponente pentastellato. “Il sindaco – sottolinea Gurrieri – ha reagito malamente. “Mi sono sparato sui piedi, sparo nella mente delle persone, sono alla ricerca di pubblicità”: queste alcune delle accuse che mi sono state rivolte, durante il dibattito, dal primo cittadino. Che dire. Sono rimasto basito. Ho segnalato un problema, molto serio, ho portato delle documentazioni a supporto delle mie denunce e sono stato duramente attaccato quando, invece, ho denunciato la mancanza di questa amministrazione, e della maggioranza che la sostiene, che non ha voluto prendere in considerazione il mio emendamento del marzo scorso in cui si evidenziava la necessità di ristrutturare i locali del museo archeologico.
Ora, siccome il sindaco ha deciso di giocare con le parole, ritiene che nel testo di questo emendamento non si parlasse da nessuna parte di piano antincendio. Bene, sicuramente è così. Ma quando si parla di ristrutturazione dei locali che cosa si intende? E la ristrutturazione non va forse fatta seguendo le normative vigenti? E tra queste normative non c’è forse l’adeguamento al piano antincendio? O forse avrei dovuto integrare l’emendamento con una relazione tecnica? Siamo davvero al paradosso. Il sindaco mi ha detto che il mio è stato un discorso pretestuoso quando, invece, l’unico interesse del sottoscritto è quello di fare qualcosa per il bene di questa città. Mentre il primo cittadino, come sta accadendo sempre più spesso di recente, intende sempre cadere all’impiedi. E ritengo che questo modo di fare non vada bene. L’iter conclusivo di un piano di lavori che prenda in considerazione la ristrutturazione non può prescindere dalla concessione di un certificato sul piano antincendio”. E Gurrieri prosegue: “Sono davvero deluso per quanto accaduto giovedì scorso.
L’aula del Consiglio comunale si è trasformata in un teatrino. E questo non funziona. Se nove mesi fa un consigliere ti ha sollecitato degli interventi per il museo archeologico, attraverso un atto pubblico, e tu te ne sei infischiato, allora non puoi fare altro che assumertene in pieno la responsabilità. Ritengo che questa volta il sindaco abbia preso una solenne cantonata. Mi scusi signor sindaco se l’emendamento ero privo dell’abaco dei lavori e mancava pure il computo metrico. Tra l’altro, ancora più inspiegabile il fatto che al protocollo non si sia trovata, come dallo stesso sindaco asserito, la nota protocollata dal direttore del museo, l’archeologo Giovanni Distefano, con data 13 giugno 2019, in cui parimenti si chiedeva di intervenire. E se fosse stato qualcosa di molto più importante? Non vogliamo neanche pensarci. Intanto, però, prendiamo atto di queste reazioni scomposte da parte del sindaco alle sollecitazioni dell’opposizione. E, per quanto riguarda il museo, ci aspettiamo di vedere che cosa accadrà da qui a qualche settimana. Fermo restando che la chiusura, a maggior ragione sotto il periodo delle festività natalizie, è una sconfitta per tutti”.