Il coordinamento di Italia Viva Comiso interviene riguardo alla recente approvazione del piano di ricapitalizzazione di Soaco proposto dall’amministrazione comunale per l’aeroporto di Comiso.
“Riteniamo – è scritto in una nota – che si tratti di una scelta obbligata, l’unica necessaria ad evitare la definitiva chiusura dell’aeroscalo. Naturalmente, nel bailamme delle polemiche, ci interessa fare alcune precisazioni e dare qualche suggerimento. Anzitutto, riteniamo fondamentale ottenere certezze, nero su bianco, riguardo al contributo che la Regione, a quanto pare, è disposto a versare. Riguardo all’eventuale cessione di buona parte delle nostre quote alla Regione, riteniamo questa una eventualità dolorosa ma necessaria, dato che il Comune di Comiso, in questo modo, andrebbe a contribuire sempre meno alle perdite di Soaco.
Per un comune da poco riemerso dal dissesto, affrontare ogni anno le inevitabili perdite (speriamo ancora per poco), potrebbe rappresentare un danno enorme e quindi un peso insostenibile a danno dei cittadini. A meno che, alla luce delle recenti notizie che vedrebbero l’acquisto del sessanta per cento di Sac da parte di soci privati, non emerga la volontà di procedere alla valorizzazione dell’aeroscalo ibleo in un contesto di rete con Catania. Questa eventualità, naturalmente, capovolgerebbe lo scenario e, a quel punto, diventerebbe assai probabile l’eventualità di un sostanziale rilancio dell’aeroporto. Pertanto, riteniamo urgente l’avvio di un’interlocuzione serrata con Sac per ottenere garanzie riguardo all’effettiva volontà del socio di maggioranza di valorizzare seriamente il nostro aeroporto, sebbene il piano industriale pare vada verso questa direzione”.
“Riteniamo utile – continua ancora Italia Viva Comiso – chiedere all’amministrazione comunale che si faccia chiarezza circa le reali possibilità della realizzazione del polo cargo che è da considerare importante possibilità per l’economia del nostro territorio. Inoltre, suggeriamo l’accelerazione nella predisposizione del bando per le nuove rotte, la cui stesura è in capo al Comune di Comiso. Altresì, bisognerebbe affrontare urgentemente con la Regione Sicilia il tema del bando sulla continuità territoriale: non ha senso annunciarne l’avvio a marzo quando è risaputo che la continuità territoriale parte dopo almeno sei mesi dalla pubblicazione del bando. Si tratta di un passaggio formale colpevolmente non ancora espletato dagli uffici regionali preposti. Riteniamo, quindi, che occorra cogliere questa ghiotta opportunità e fare in modo che la stessa frutti quelle risposte che tutta la collettività provinciale, e non solo comisana, si attende di sentire in termini di operatività dello scalo casmeneo”.