“La mancanza del numero legale ha di fatto reso necessario il rinvio a domani. Al di là di come andrà a finire, quanto accaduto ieri testimonia quello che andiamo dicendo da tempo. E cioè che la necessità di approvare in fretta e furia gli strumenti previsionali, rischia di snaturare quella che era l’esigenza prioritaria del nostro ente, cioè potere contare su un’impalcatura affidabile, in grado di dare risposte certe alla collettività.
E, invece, si sta volendo sacrificare tutto sull’altare della fretta e della furia. Ma, evidentemente, alla luce di quanto accaduto oggi, non tutta la maggioranza ha convenuto su questa necessità. Evidentemente, non tutti concordano con le visioni del loro sindaco e punto di riferimento politico. Hanno loro tutta la responsabilità di assicurare la riuscita di questo passaggio cruciale per la vita dell’ente. Mancano solo 24 ore, a meno che non si voglia ordinare il cenone a palazzo dell’Aquila. Vedremo, quindi, come andrà a finire”. E’ la riflessione che scaturisce dal gruppo consiliare del M5s Ragusa dopo quanto accaduto questa mattina. Alle 13,10, infatti, è stata richiesta la verifica del numero legale. In assenza dei crismi necessari, la seduta è stata giocoforza rinviata di un giorno.
“E domani mattina, cioè il giorno del 31 dicembre – continuano i consiglieri pentastellati – si vedrà se le inevitabili strigliate del primo cittadino ai suoi saranno servite a qualcosa oppure se la fronda è più estesa di quello che sembra. Certo, non riuscire a votare il bilancio di previsione entro la fine dell’anno, dopo i vari strombazzamenti delle ultime settimane da parte della Giunta, sarebbe una sconfitta non di poco conto per Cassì che sta cercando di fare il possibile per evitare questa debacle. Noi abbiamo sempre sostenuto che era necessario andare per gradi, evitare di stressare gli uffici in questo periodo festivo, pianificare tutto con una maggiore attenzione.
Le sedute in commissione e poi quella in Consiglio sono state convocate con pochissimo scarto temporale. Così come scarto temporale minimo c’è stato per la predisposizione degli emendamenti. Insomma, una corsa a tutti gli effetti solo per celebrare il presunto attivismo del sindaco. Con l’unico esito di andare a sbattere, alla luce di quanto accaduto ieri, contro un muro. No, non è questo, secondo noi, il percorso che doveva essere effettuato”.