Desertificazione del centro storico di Ragusa. “La chiusura della libreria Paolino è soltanto la punta dell’iceberg, più eclatante se vogliamo, di un fenomeno di cui ci siamo tutti accorti, la desertificazione del centro storico superiore, ma rispetto a cui nessuno ha mosso un dito o se lo ha fatto non è stato in grado di apportare inversioni di rotta sostanziali. La situazione, purtroppo, è davvero drammatica. E non lo diciamo certo noi. Sono i fatti a testimoniarlo”. E’ il presidente dell’associazione Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, ad esprimere il proprio disappunto per il fatto che da anni, lungo questa direzione, sono stati lanciati allarmi di vario tipo senza che nessuno si sia preso la briga di invertire la marcia.
“Adesso – continua Chiavola – potrebbe essere addirittura troppo tardi per cercare di salvare il salvabile. In un mondo in cui è l’economia o il mercato a dettare legge, non è assolutamente da biasimare chi ha issato bandiera bianca. E’ piuttosto da criticare chi, in tutti questi anni, e parliamo della politica, non ha saputo creare le condizioni per allestire una cornice all’altezza della situazione. Prima di ogni cosa, però, come associazione politico culturale, vorremmo esprimere il nostro ringraziamento a tutte quelle persone che ieri pomeriggio si sono raccolte attorno al titolare della libreria Paolino per fargli sentire la loro vicinanza. Ovviamente, non crediamo che ciò basti perché l’idea della chiusura possa cambiare ma è già tanto rispetto a una città che, adesso, si risveglierà ancora più impoverita.
Forse qualcuno non lo ricorda. Ma già anni addietro, un’altra libreria, in via Roma, la Mondadori, aveva deciso di traslocare e di trasferirsi altrove. E non era già quello un segnale tangibile che qualcosa non andava per il verso giusto? Perché non si era intervenuto in maniera rapida cercando di far sì che il deprezzamento del centro storico della nostra città si fermasse? Stiamo assistendo a qualcosa di davvero incredibile. Da tutte le parti, sono i centri storici le zone più ambite di una città. Qui da noi accade esattamente l’opposto. Abbiamo creato una ciambella, con un buco, all’interno, sempre più degradato e ghettizzato e con una periferia, i bordi esterni, che invece risulta essere ambita.
A chi giova tutto ciò? Non sta a noi dirlo. Noi possiamo solo prendere atto di quanto sta accadendo e sollecitare la politica, che in questi anni è stata inetta e incapace, a trovare delle soluzioni. Ci riuscirà l’attuale amministrazione comunale? Vedremo. Di sicuro non è un compito facile. E per questo motivo ci sarebbe bisogno del supporto e dell’attenzione di tutti. Ma questa amministrazione, per alcuni aspetti, sembra ammalata di pierinismo, non disponibile all’ascolto. Ha una supponenza che, in talune situazioni, lascia molto da pensare. Speriamo, naturalmente, di sbagliarci e di essere smentiti dai fatti, per il bene della nostra città. Chiediamo al sindaco Cassì di guardare avanti con la consapevolezza di dovere coinvolgere, nelle scelte importanti, tutte le parti sane della nostra città. E quella che riguarda il rilancio futuro del centro storico è senz’altro una tra queste scelte”.