La notizia della mancata presentazione della candidatura di Ragusa a Capitale italiana della cultura 2021 induce i consiglieri 5 stelle a farsi sotto a testa bassa ponendo una serie di incalzanti interrogativi “quali sono i requisiti che ci mancano? Quali le manchevolezze sul piano artistico, culturale e gastronomico che non ci hanno permesso di inoltrare il dossier? Riproveremo un altro anno?”. Interrogativi naturalmente rivolti al sindaco Cassì dopo avere appreso che la città non è tra le 43 candidate al titolo di Capitale italiana della cultura 2021, titolo che, per l’anno appena cominciato, il 2020, spetta a Parma, dopo che lo scorso dicembre si erano avute le manifestazioni conclusive a Matera, che lo aveva detenuto per il 2019.
Poi i 5 consiglieri pentastellati Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Giovanni Gurrieri, Alessandro Antoci e Antonio Tringali sarcasticamente ricordano che “lo scorso giugno, proprio con il sindaco di Parma Federico Pizzarotti il nostro primo cittadino aveva avviato quello che da lui stesso è stato definito un rapporto proficuo, evidenziando che sarebbero stati portati avanti confronti di crescita comune oltre che uno scambio di esperienze. Bene. E allora come mai Cassì non ha chiesto proprio all’illustre collega qualche notizia su che cosa sarebbe stato meglio fare per concorrere alla candidatura di Capitale della cultura? Già solo il fatto di presentare la candidatura, così come è accaduto per altri Comuni della nostra area, avrebbe potuto rappresentare un vero e proprio successo. Invece, Ragusa tira la mano indietro.
Invece, Ragusa, ancora una volta, da città guida del passato si è trasformata in una realtà che va a rimorchio. E non solo per quanto concerne gli aspetti più propriamente legati alla cultura”. Immediata ed immancabile, e con tono altrettato sarcastico, la replica del sindaco Peppe Cassì “ davanti a certe uscite mediatiche dei 5 stelle ormai non ci stupiamo più, anche se giusto un pizzico di informazione, sarebbe il minimo, dai rappresentanti in città della forza politica attualmente al governo del Paese. Riguardo alla polemica sulla mancata candidatura di Ragusa a Capitale italiana della cultura 2021, sarebbe bastato aver letto lo stesso bando o anche solo i giornali per sapere che le città che avevano partecipato alle selezioni per il 2020, come Ragusa, tra l’altro proprio sotto l’amministrazione 5 stelle, non avrebbero potuto nuovamente partecipare.
Ancora una volta i grillini sono stati traditi dalla tentazione di uscire sulla stampa prima di avere contezza dei fatti, che proprio loro più di altri dovrebbero conoscere benissimo. Prima di scrivere comunicati, a volte, converrebbe leggere. Valutazioni sono in corso, invece, per candidarsi al prossimo bando di Capitale cultura, un processo che non vogliamo avventato ma che deve passare dal coinvolgimento di tutte le forze della città, culturali e non solo”. Queste dunque le recriminazioni del gruppo consiliare 5 stelle e la replica del primo cittadino, e non sappiamo se la polemica si fermerà qua. Ma è anche oppotuno evidenziare che nella nota stampa dei pentastellati viene messo in campo un altro problema.
Affemano infatti Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Giovanni Gurrieri, Alessandro Antoci e Antonio Tringali “anche dal punto di vista dello sviluppo economico stiamo dando l’impressione di non volere recitare un ruolo da protagonista ma di essere solo in grado di seguire la scia di altri comuni del territorio che sembrano avere le idee più chiare”. Ci pare evidente, anche alla luce di precedenti affermazioni dei consiglieri m5 a proposito del Gal o del Distretto turistico, che i pentastellati paventino una posizione secondaria se non subalterna di Ragusa rispetto alla intraprendenza ed all’attivismo dell’amministrazione Abbate di Modica. Quindi i consiglieri 5 stelle concludono “non era certo questo quanto prospettato dalla Giunta Cassì.
Che anzi, all’insediamento, si era vantata di potersi scommettere sulle esperienze amministrative più ardite per ridare slancio alla città. E, invece, fino a questo momento almeno, non è stato così. Restiamo speranzosi sul fatto, e non possiamo fare altrimenti, che qualcosa, con il passare del tempo, possa accadere. Una circostanza è certa, a ogni modo. Continueremo a mettere in evidenza tutto ciò che non va, tutto ciò di cui la collettività ha bisogno per cercare di recuperare terreno perduto nei confronti degli altri territori. Il sindaco si vanta, come nel caso di Pizzarotti, di potere contare su conoscenze importanti. Peccato, però, che, almeno finora, non sia stato utile per alcun motivo. Parma, intanto, è capitale della Cultura per il 2020. Ragusa, invece, neppure ci prova”. (da.di.)