“Secondo gli esponenti consiliari del PD con la mia denuncia avrei attaccato "chi si occupa dei cittadini, in piena legittimità, con spirito di servizio, cosa sempre accaduta e accettata democraticamente da tutte le amministrazioni che si sono succedute dalla fine del fascismo in poi. Secondo loro, dunque, è legittimo, e persino meritevole, che il politico di turno, che più facilmente ha accesso agli uffici anche non in orario di ricevimento, si occupi del disbrigo pratiche di cittadini che in tal modo "sfruttano" la conoscenza politica per trarne un vantaggio indebito.
E' il classico sistema para-mafioso della "raccomandazione", quello di pensare che la vicinanza al politico possa arrecare vantaggi pratici, fenomeno fatalmente connesso al clientelismo. Non conta il merito, non contano le leggi, non contano i principi di uguaglianza e di pari opportunità: se conosci le persone giuste vai avanti, altrimenti peggio per te. E le persone che ti aiutano saranno certamente meritevoli del tuo voto…! E' stato definita aberrante la mia presa di posizione, all'ennesima segnalazione ricevuta. A me pare sinceramente che di aberrante ci sia proprio questo comportamento, che ripugna le coscienze di ognuno che sia dotato di normale senso civico. A me pare che sia proprio la politica così intesa che abbia provocato questa paurosa disaffezione tra la gente, ed in primo luogo tra i giovani, verso l'idea stessa di politica.
Dicono, quelli del PD, che si tratta di – cosa sempre accaduta ed accettata democraticamente da tutte le amministrazioni che si sono succedute…-. Io mi adopererò perché ciò non accada più, anche intervenendo sui pochi dipendenti accondiscendenti, a fronte della stragrande maggioranza che rispetta scrupolosamente le regole.