Riprende, con la convocazione della seduta di martedì 21 alle 17,30, l’attività del consiglio comunale di Ragusa per il nuovo anno. All’ordine del giorno l’approvazione di verbali di sedute precedenti, l’affidamento in concessione del servizio di gestione accertamento e riscossione dell’imposta comunale pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni, l’approvazione del regolamento sicurezza urbana e pacifica convivenza, e infine l’approvazione del regolamento per l’istituzione dell’ispettore ambientale volontario comunale.
Ma è facile ipotizzare che ben altri saranno gli argomenti che i consiglieri, soprattutto di opposizione, solleveranno usufruendo dello spazio in apertura di seduta riservato alle comunicazioni. E sì perchè, nei ventuno giorni decorsi dall’ultima seduta, quella del 31 dicembre, in cui si approvò, a maggioranza, il bilancio di previsione, tra proteste dell’opposizione per l’imposta brevità dei tempi, e soddisfazione della maggioranza e dell’amministrazione per aver esitato lo strumento finanziario secondo legge, tra i pochissimi in Sicilia, in questi ventuno giorni di cose ne sono accadute molte. Intanto si è avuto, proprio pochi giorni fa, l’allargamento della giunta con l’inserimento di due nuovi assessori, entrambe donne, Eugenia Spata (deleghe Sport, Edilizia Sportiva, Frazioni e Contrade, Pari Opportunità) e Clorinda Arezzo (deleghe Cultura, Beni ed eventi culturali, Unesco, Università, Politiche Giovanili) e si presume che martedì le due nuove componenti dell’amministrazione saranna presentate ufficialmente al consesso cittadino.
Ma legata alla nomina dei due assessori donne, c’è stata anche la polemica sul sessismo. Infatti i consiglieri 5 stelle avevano dichiarato “per mascherare un manifesto imbarazzo (il sindaco) sceglie delle donne. Forse è convinto che siano più facili da abbindolare dato che ne ha fatto fuori politicamente già una dalla Giunta, la dottoressa Salamone, e ha fatto in modo che un’altra, la signora Malfa, decidesse di dimettersi dalla carica di vicepresidente del Consiglio per mancato coinvolgimento sulle scelte politico-amministrative”. Piccato il sindaco Cassì aveva risposto “secondo i consiglieri del Movimento 5 Stelle avrei scelto due donne convinto che “le donne siano più facili da abbindolare.
Un commento assolutamente sessista”. Immediata la controreplica della consigliera grillina Zaara Federico “mi piace precisare che il documento originario che ha scatenato la scomposta reazione del primo cittadino è stato sottoscritto anche da me. E che mai l’avrei fatto se avessi avuto lontanamente il benché minimo sentore di discriminazioni di qualsiasi tipo, a maggior ragione sessiste, nei confronti del genere femminile” e che aveva concluso ”noi sessisti? Ma quando mai” assicurando che “in ogni caso, durante la prossima seduta del Consiglio comunale, questi concetti saranno ulteriormente ribaditi”. Ma un altro argommento scottante potrebbe venire alla ribalta in seduta consiliare, ovvero la ormai famosa polemica “clientelismi e favoritismi” innescata dal sindaco che aveva denunciato la presenza di un esponente politico non istituzionale all’interno dell’ufficio tributi del Comune in orario non di apertura al pubblico, provocando dure reazioni da più parti e attestazioni di solidarietà nei confronti dei dipendenti comunali in questione.
Ultima presa di posizione, appena pochissimi giorni fa, quella di Antonio Tringali, consigliere del m5 che esprime la propia solidarietà al personale dopo i recenti attacchi di cui è stato fatto oggetto e riconosce ai dipendenti serietà professionale e integrità morale sopra le righe. Ma resta ancora un altro bello scoglio con cui l’amministrazione Cassì e la sua maggioranza dovrà fare i conti, ovvero il distacco di Maria Malfa che prima si era dimessa da vicepresidente del consiglio comunale per la scarsa considerazione in cui era stata tenuta, poi aveva preso le distanze dal gruppo Cassìsindaco di cui faceva parte rivendicando “una visione molto più critica rispetto al passato” ed infine ha abbandonato tout court la precedente compagine per approdare alla Lega salviniana, con la benedizione di Nino Minardo, Orazio Ragusa e Massimo Iannucci.
E a tale cambio di casacca Peppe Cassì ha reagito in maniera piuttosto nervosa, dichiarando “apprendo dai media del passaggio alla Lega della consigliera Maria Malfa e vorrei fare alcune considerazioni in merito: che un partito politico faccia reclutamento nel gruppo consiliare che porta il mio nome, mi pare con ogni evidenza un atto ostile; che l’azione di reclutamento non sia stata preceduta da una chiamata da parte dei responsabili del territorio di quel partito, lo considero uno sgarbo personale; che il passaggio alla Lega di un consigliere del mio gruppo, di cui peraltro non conosco le future intenzioni, non intacchi minimamente l'autonomia e la trasversalità rispetto ai partiti e ai movimenti del mio progetto politico, è una certezza”.
Situazione dunque, anche questa, bollente vuoi per la dimostrazione di nervosismi all’interno della lista di maggioranza di cui spesso si è parlato nei corridoi, vuoi per la perdita di un voto sempre nella maggioranza, vuoi perchè si attende, e ciò avverrà quasi certamente nella seduta di martedì, la dichiarazione di Maria Malfa su come intende schierarsi e porsi nei confronti dell’amministrazione, anche a livello di gruppo consiliare. Insomma sullo scacchiere della seduta consiliare di martedì giocano parecchi ‘pezzi’ e forse il sindaco Cassì potrebbe aver bisogno, per uscirne vincente, di quella “mossa del cavallo” che a suo tempo ci aveva insegnato l’indimenticato maestro AC. (da.di.)