Era inevitabile che lo spostamento a destra della Giunta Cassì con l’ingresso come assessore di Eugenia Spata in rappresentanza di Fratelli d’Italia (peraltro unico partito presente in un’amministrazione formata finora da liste civiche), avrebbe provocato ripercussioni sul piano dei principi più squisitamente politici. Ed ecco allora che i due consiglieri del Pd Mario Chiavola e Mario D’Asta scatenano un attacco durissimo contro il coordinatore cittadino del partito della Meloni, Alessandro Sittinieri, per quelle che definiscono “affermazioni filofascista e razzista” a proposito del gioco d’azzardo.
Tutto nasce dal fatto che, come riferiscono D’Asta e Chiavola, “Alessandro Sittinieri ha pubblicato su Facebook un post, nella sua bacheca, in cui, a fronte della doppia foto di due persone di colore intente a giocare in una slot machine, foto evidentemente scattate in alcuni pubblici esercizi della nostra città, commenta: “Due esempi di perfetta integrazione…”. Con ciò lasciando intendere che essendo di colore, non sapendo neppure se siano italiani o meno, non commettendo alcun reato, stanno comunque facendo qualcosa di sbagliato per cui vale l’equazione che chi ha un colore di pelle diverso da quella bianca viene comunque da fuori, presumibilmente dal Nord Africa, e sta facendo, per questo stesso, qualcosa di sbagliato.
Insomma, una forma di intolleranza insopportabile che non è firmata da un cittadino qualunque bensì dal coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia”. Dopo aver ricordato che “proprio la settimana scorsa, (Fratelli d’Italia Ragusa) ha avuto l’onore di festeggiare la propria presenza in Giunta con la nomina di un assessore della sua compagine da parte del sindaco” i due consiglieri dem proseguono “riteniamo che Cassì debba prendere le distanze da queste affermazioni pericolose, riteniamo che il primo cittadino debba intervenire, mettere uno stop a questo modus operandi e pensandi. Stiamo parlando di suoi alleati politici, di esponenti di un partito che Cassì ha voluto amministrassero la città assieme a lui. Se Cassì non dice niente, allora giustifica queste posizioni filofascista e razzista.
Se poi Fratelli d’Italia voleva rivolgere la sua attenzione alla questione del gioco d’azzardo, allora ha sbagliato completamente direzione. Perché mistifica il problema”. E per concludere, Mario Chiavola e Mario D’Asta commentano “ma si è reso conto con quale partito il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, ha colorato la sua Giunta? Potremmo dire che è l’unico caso di allargamento di un esecutivo cittadino in cui, piuttosto che rafforzare la compagine, si è scelto deliberatamente di abbassarne le prerogative politiche”. A tamburo battente arriva la caustica risposta di Alessandro Sittinieri secondo cui ”Mario D’Asta e Mario Chiavola hanno perso un’altra occasione per stare zitti ed evitare pessime figure e la minoranza consiliare al Comune di Ragusa e, segnatamente, il gruppo del PD, dimostra ancora una volta uno scarso livello politico se è vero che devono trovare spunto da post pubblicati su Facebook per fare vedere che esistono”.
Poi il coordinatore cittadino di FdI giudica “il comunicato stampa diramato dai due consiglieri del PD, con cui il sottoscritto viene tacciato di avere pubblicato un post fascista e razzista e di assumere “posizioni filofasciste e razziste” è di una gravità inaudita e costituisce un attacco gratuito e diffamatorio nei confronti della mia persona, che tutelerò nelle opportune sedi giudiziarie, in quanto è mia intenzione sporgere querela nei confronti dei due consiglieri comunali”. Quindi Sittinieri fornisce la propria versione dei fatti “desumere da un semplice post dal carattere chiaramente sarcastico tutte le conclusioni a cui sono giunti i due “Marii” nel loro comunicato stampa, evidenzia l’assoluta mala fede che ha inspirato questa loro infelice uscita, ma stavolta hanno sbagliato bersaglio perchè è mia intenzione andare fino in fondo in questa vicenda.
Colgo, inoltre, l’occasione per chiarire che il post in questione, raffigurante due extracomunitari intenti a giocare alle slot machine e con dicitura “due esempi di perfetta integrazione”, non aveva alcuna finalità razzista o discriminatoria, ma voleva evidenziare, in tono leggero e sarcastico, che i soggetti rappresentati si sono perfettamente integrati con la ludopatia dilagante anche tra gli italiani”. (da.di.)