Ragusa – Molto apprezzabili alcuni interventi di consiglieri comunali con lo sguardo rivolto a problematiche sociali, triste conseguenza della crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo e che, se trascurate, potrebbero incidere ulteriormente sulla vita di comunità. Per esempio il pentastellato Giovanni Gurrieri chiede al sindaco Cassì di rettificare l’ordinanza esistente e di consentire almeno a un familiare di assistere alle procedure di tumulazione. Infatti, questa è la considerazione del consigliere pentastellato, “l’estremo saluto ai propri cari si sta trasformando in un momento ancora più doloroso a causa delle restrizioni imposte dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri.
Per questo motivo, ho già invitato il sindaco a valutare la possibilità di adottare un’ordinanza che consenta almeno a un rappresentante per famiglia, entro il secondo grado di parentela, di potere essere presente alla tumulazione della salma, adottando, naturalmente, le opportune cautele e indossando gli appositi dispositivi di protezione individuale”. Infatti secondo le disposizioni del Dpcm e di un’apposita ordinanza sindacale, entrata in vigore subito dopo, è impedito anche agli operatori dell’impresa di pompe funebri, per non dire dei familiari, di assistere alla procedura. “Già è un percorso doloroso e triste nei periodi di calma – sottolinea Gurrieri – figuriamoci, adesso, in che cosa si sia trasformato questo momento.
Sono state diverse le famiglie della nostra città che non hanno potuto assistere all’estremo saluto rivolto ai propri cari, quando, invece, dovrebbe essere un diritto. Il sindaco, però, potrebbe adottare una ordinanza specifica, sulla falsa riga di quanto già è stato fatto da altri Comuni in Italia che hanno predisposto un provvedimento simile per rettificare quella già esistente. Ritengo sia un atto dovuto a tutela della salvaguardia degli affetti più importanti e personali pur in un momento tragico come quello attuale. Auspico, dunque, che il primo cittadino possa valutare con la massima attenzione questa proposta che gli ho già sottoposto e che possa accoglierla predisponendo la modifica dell’ordinanza emanata in seguito alla promulgazione del Dpcm”.
Invece per i due consiglieri democratici Mario Chiavola e Mario D’Asta occorre dire “no al clima da caccia all’untore che si è venuto a creare e richiamare i cittadini alla creazione di scenari di unità e solidarietà”. Dicono Chiavola e D’Asta, “abbiamo preso atto che, in alcuni frangenti si è creata come una sorta di spirale d’odio che, secondo noi, deve essere interrotta. Ed è opportuno che le massime istituzioni intervengano pubblicamene prima che ciò possa degenerare in qualcosa di peggiore. Troppe segnalazioni di persone insultate, aggredite verbalmente o fotografate per strada e subito messe alla pubblica gogna sui social network.
Un cittadino, lo ricordiamo, può fare riferimento alle forze dell’ordine per segnalare eventuali assembramenti o situazioni anomale. Ed è per questo che intendiamo fare un richiamo all’unità e alla solidarietà tra di noi anche se, in questo momento, potrebbe non essere la cosa più popolare da fare. Ma è chiaro che non possiamo cedere al contagio del virus della rabbia. Dobbiamo rimanere lucidi e concentrati per fronteggiare nella maniera migliore questo nemico subdolo e potente. E’ inevitabile che chiedere alle persone di cambiare le proprie abitudini di vita dall’oggi al domani possa causare intolleranza e modi di agire non proprio appropriati.
Ma chiediamo ai ragusani di mantenere la calma e di stemperare la rabbia piuttosto che alimentarla. Non si possono, altresì, giustificare comportamenti potenzialmente violenti. Dobbiamo uscirne tutti assieme e lo dobbiamo fare favorendo la solidarietà e non certo respingendola e demonizzandola”. (da.di.)