Ragusa – Con due interventi, a distanza di un paio di giorni l’un dall’altro, il movimento 5 stelle, nella sua articolazione consiliare di Ragusa, ha affrontato a tutto tondo le questione poste, e secondo loro rimaste irrisolte, dell’emergenza sia sanitaria che economica. Su quest’ultima, particolarmente sull’avvio degli aiuti alimentari, il capogruppo m5, Sergio Firrincieli ha persino presentato una interrogazione al sindaco, al presidente del civico consesso, al segretario generale e al dirigente del settore di riferimento, il VII.
Del resto già nelle settimane scorse Firrincieli aveva posto alcune questioni, di pura logica matematica, sulle richieste avanzate (1668), sugli interventi erogati (806,) sulle telefonate (200 al giorno in dieci giorni) con evidente discrepanza con quanto trapelava dal Servizi sociali comunali (300 telefonate di cui evase 150 richieste) con tutto quel che ne conseguiva matematicamente. Pertanto il capogruppo grillino torna alla carica e nella sua interrogazione chiede “vorremmo capire quali sono le modalità di acquisizione ed evasione delle richieste dei buoni alimentari concernenti l’emergenza coronavirus e quante le richieste acquisite ed evase alla data odierna.
Inoltre, è opportuno sapere quali sono i tempi medi di evasione della richiesta e quanti gli operatori che si occupano dell’acquisizione del dato e quanti, invece, quelli che gestiscono la consegna. Chiediamo, inoltre, di sapere se sono state acquisite ed evase richieste di beni di prima necessità e, nel caso in cui la risposta è positiva, che cosa è stato considerato bene di prima necessità e con quale modalità lo stesso è erogato”. Ma Firrincieli non si ferma qui e prosegue “chiedo di conoscere quanti sono i casi di nuova povertà e quante le richieste da parte di persone già assistite dall’ufficio Servizi sociali del Comune di Ragusa e tra questi quanti sono i percettori di Reddito di cittadinanza, se sono stati predisposti controlli a campione delle autodichiarazioni al fine di evitare speculazioni e quanti buoni da 25 euro sono stati stampati.
La motivazione dell’interrogazione Sergio Firrincieli la spiega così “è una questione di trasparenza e rispetto verso tutta la cittadinanza, in questo momento di gestione dell’emergenza, avanzare questi interrogativi. Riteniamo che, da parte nostra, sia doveroso potere contare sul quadro completo della situazione e soprattutto comprendere quale sia il protocollo che l’amministrazione comunale ha deciso di attuare per supportare chi ha realmente bisogno. Inoltre, è essenziale avere contezza di quali controlli sono effettuati su eventuali richieste di aiuto inopportune e autodichiarazioni che potrebbero rivelarsi mendaci”.
Era stato invece l’intero gruppo consiliare pentastellato (Sergio Firrincieli, Giovanni Gurrieri, Zaara Federico, Alessandro Antoci e Antonio Tringali), nei giorni scorsi, a dichiarare, relativamente all’emergenza e al numero dei contagiati non in aumento “Ragusa città virtuosa? speriamo di sì ma qualcosa non torna. Sarebbe inutile cantare vittoria troppo presto”. Infatti i cinque consiglieri osservano “come si fa a dire che non c’è alcun contagio se abbiamo testimonianza di nostri concittadini collocati in quarantena che attendono, chi da una settimana, chi addirittura da undici giorni, l’esito del tampone? E come si fa a sottoporre a tampone la gente che è rientrata dal Nord agli sgoccioli della quarantena, dopo 14 giorni, così come ci risulta accaduto a una ragazza ragusana avvisata proprio all’ultimo?
Non sarebbe stato meglio se si fosse fatto prima, consentendole di trascorrere la quarantena, per così dire, in tranquillità? Per non dire nulla, poi, del caso del commerciante ragusano fatto tornare al lavoro dopo la quarantena salvo poi richiamarlo all’ordine lo stesso giorno in cui era uscito dato che era risultato positivo. E ci risulta di altra gente, proveniente dal Nord, la cui anagrafica sanitaria sembra sia stata smarrita dai database. Sia chiaro che non vogliamo lanciare accuse nei confronti di nessuno, considerato il momento dell’emergenza. Ma ci sembra, altresì, evidente che non si possa cantare vittoria perché i contagi non aumentano”. Poi Sergio Firrincieli, Giovanni Gurrieri, Zaara Federico, Alessandro Antoci e Antonio Tringali insistono “siamo davvero certi che sia stato fatto tutto il possibile?
Siamo certi che i controlli siano stati concretizzati nella maniera più accorta? Stiamo solo dicendo che mentre tutti stanno già pensando alla fase due, a come risolvere la crisi economica, forse sarebbe meglio continuare a soffermarsi su quanto sta accadendo per far sì che il contenimento abbia un senso e che non ci siano fughe in avanti destinate a rivelarsi eccessivamente dannose. Chiediamo al sindaco, nella qualità di massima autorità sanitaria della città, di verificare con la massima attenzione quanto sta accadendo, di continuare a fare sempre il punto della situazione con i vertici sanitari perché a Ragusa i conti possano sempre tornare. Sì, Ragusa è una città virtuosa grazie al lavoro della polizia locale, della Protezione civile, degli operatori della Caritas diocesana. Ma l’ultima parola dovremmo forse lasciarla dire alle autorità sanitarie dopo le verifiche dei tamponi”. (da.di.)