Ragusa – Sono sempre le problematiche economiche a farla da padrone in questa fase dell’emergenza che dovrebbe presto diventare la fase 2 di una prima ripartenza. La riduzione della Tari 2020 per le attività commerciali è diventata oggetto di una interrogazione a risposta orale presentata dal consigliere 5 stelle Alessandro Antoci. Infatti, ricorda Antoci “l’emergenza ha obbligato molte attività commerciali alla momentanea chiusura. Queste attività, nel periodo di chiusura, non hanno ovviamente prodotto rifiuti.
Alcune attività commerciali, nella cosiddetta fase 2, non potranno riprendere nell’immediato l’attività perché non saranno in grado di sostenere altri oneri per adeguarsi alle normative di distanziamento sociale”. Per cui, prosegue il consigliere pentastellato nell’atto ispettivo, “ho chiesto all’amministrazione comunale di verificare la possibilità di una riduzione della Tari dovuta per l’anno 2020 con riferimento, in particolare, ai mesi di chiusura forzata delle attività commerciali che non hanno prodotto rifiuti.
ùE’ una richiesta che va presa in considerazione nella maniera più attenta possibile considerata la pesante situazione con cui alcune tra queste attività commerciali, che non possono più contare su alcun tipo di entrata, stanno facendo i conti”. Intanto i due consiglieri democratici Mario Chiavola e Mario D’Asta esprimono la loro soddisfazione relativamente alla questione dei buoni spesa nominali spendibilli anche in farmacie e parafarmacie.
Una questione, rivendicano i due dem, che ha visto “accolte le nostre richieste, buon segnale di collaborazione, tant’è che la manifestazione di interesse pubblicata dal Comune relativa all’individuazione di operatori economici interessati alla fornitura di prodotti alimentari e generi di prima necessità, comprende farmacie e parafarmacie”. Ricordano Chiavola e D’asta che “nel corso dell’ultima seduta informale del Consiglio comunale che si era tenuta con il sistema della teleconferenza avevamo lanciato la suddetta proposta ritenendo necessario che il buono in questione potesse essere allargato alle farmacie dove, tra l’altro, oltre ai medicinali, possono essere acquistati integratori e altri prodotti similari di cui varie fasce della popolazione possono avere bisogno.
Dunque, prendiamo atto con favore di questo provvedimento assunto dall’ente di palazzo dell’Aquila e constatiamo che le nostre indicazioni hanno colto nel segno con l’auspicio che questo modus operandi, a maggior ragione con riferimento all’attuale emergenza in corso, possa essere mantenuto anche per il futuro”. (da.di.)