Ragusa – Inaspettata, nessuno in questo periodo di emergenza ricordava certamente la scadenza dell’ ordinanza del Commissario straordinario del libero Consorzio comunale del 30 aprile, e nessun organo istituzionale si è preoccupato di avvisare i cittadini iblei, è giunta la chiusura della discarica di Cava dei Modicani, in territorio ragusano, e in cui conferisce il comune capoluogo ma anche altri comuni iblei. Chiusura dovuta al fatto che l’Arpa Siclia non ha autorizzato la proroga. E allora insorge il movimento civico Territorio che invoca “occorre chiarire una volta per tutte la questione discarica”.
Osserva Michele Tasca, segretario cittadino di Ragusa di Territorio, dopo un confronto con il Direttivo, che “come sempre si arriva all’ultimo giorno, non arriva la proroga e si deve andare a scaricare in altra discarica. Il problema è antico, riguarda almeno gli ultimi due sindaci che nulla hanno saputo fare per venire a capo della problematica. Si attende sempre l’ultimo giorno per sapere se l’indomani si potrà conferire nella discarica. Nessuno mai ha pensato preventivamente di verificare le condizioni per poter operare tranquillamente”.
Tasca passa poi ad una attenta disamina della vicenda “persa l’occasione di approfittare della minore frazione di differenziata e fatta la scelta di non procedere all’allestimento della quarta vasca, si subisce, passivamente, uno stato di fatto senza nessuna informazione per i cittadini”. E prosegue “in particolare, i Sindaci del comune capoluogo, maggiormente interessato alla discarica, per il conferimento e per la competenza territoriale, hanno dimostrato di non avere mai avuto idee chiare sull’argomento. Ma ciò non può esimere dal chiarire come stanno le cose: cosa serve per continuare a rendere operativa la discarica?
Cosa manca? Ci sono responsabilità della SRR, di cui, peraltro, il Sindaco di Ragusa è Presidente? Ci sono responsabilità o ritardi della Regione? Serve massima chiarezza, occorre dire anche se la discarica va definitivamente chiusa e a che punto sono, in questo caso, i programmi e i progetti per la bonifica che, ci pare, deve essere messa in atto per le vasche più vecchie. Circolano voci non confortanti sulla mancanza di una VIA, una valutazione di impatto ambientale, che mancherebbe per rilasciare l’ennesima proroga.” Infine Michele Tasca a nome anche del Direttivo di Territorio conclude “pur non essendo per nulla favorevoli alla politica delle proroghe, serve chiarire, anche in questo ultimo caso, se ci sono responsabilità della Regione nel mancato rilascio della VIA oppure manca qualcosa, o addirittura manca del tutto, la documentazione per ottenerla”.
Insomma, una serie di emergenze che, alla fine, ricadono sui cittadini che come sempre, si vedono imposte tariffe per la raccolta dei rifiuti, regole per la differenziata, ma, alla fine, non solo non vedono ritorni economici dalla differenziata ma rischiano di pagare di più per il conferimento. In definitiva, un fallimento quasi totale delle politiche comunali di settore.” (da.di.)