Ragusa – Una serie di misure a sostegno dei lavoratori meno protetti è stata oggetto di interventi sia politici che sindacali. La Fisascat Cisl (segretario Salvatore Scannavino) e la Ugl terziario (segretario Giuseppe Cappello) hanno inviato una nota al sindaco di Ragusa e agli assessori comunali dell’ente di palazzo dell’Aquila per evidenziare che “diverse imprese aggiudicatarie di appalti e affidamenti del Comune hanno posto in cassa integrazione, con causale Covid 19 e con richiesta di pagamento diretto dell’Inps, taluni propri dipendenti” ma, fanno notare i due segretari sindacali “alcuni di questi lavoratori risultano impiegati in servizi pubblici essenziali che, come anche riferito da esponenti dell’amministrazione comunale, non hanno subito alcuna sospensione durante il periodo di emergenza sanitaria.
Pertanto, i suddetti lavoratori sono stati ingiustamente costretti a non potere espletare la propria attività lavorativa, né hanno ricevuto la retribuzione dovuta, dovendo attendere l’espletamento della tempistica relativa ai fini del pagamento della cassa integrazione. Ecco perché alla luce di tutto ciò e tenuto conto del danno che i lavoratori stanno subendo, chiediamo all’Amministrazione comunale di verificare la legittimità dell’operato delle imprese e, in particolare, se le stesse hanno comunicato ai settori comunali competenti i nominativi dei dipendenti collocati in Cig e se tali dipendenti siano impiegati in servizi che risultano operativi”.
Ma Scannavino e Cappello vanno oltre e chiedono “di verificare se le fatture emesse da queste imprese sono state depurate dal minor costo del personale in quanto collocato in Cig. In caso contrario, infatti, si potrebbe paventare l’ipotesi di un danno erariale per le casse comunali e un indebito arricchimento per le imprese, atteso che la Cig sarà corrisposta ai lavoratori direttamente dall’Inps”. Scannavino e Cappello chiedono al Comune anche di “avviare eventualmente le procedure necessarie alla immediata rescissione dei contratti esistenti, con relativa segnalazione alla Procura della Repubblica, a cui anche noi ci rivolgeremo in caso di inerzia dell’ente locale territoriale”.
Un altro settore attenzionato, questa volta dalla Lega, nelle sue articolazioni sia istituzionali (il parlamentare nazionale Nino Minardo) che politiche (il commissario locale Massimo Iannucci), è quello degli operatori socio-sanitari. Infatti la coordinatrice regionale di “Io sono OSS”, Natasha Pisana chiede la stabilizzazione e la “regolarizzare delle procedure che all’Asp 7 risalgono al lontano 2009”. La Pisana, nel ringraziare Minardo e Iannucci “per l’interlocuzione finalizzata a trovare una soluzione alla fase vertenziale, ricorda che le procedure su cui la Regione è chiamata ad accelerare l’iter con urgenza riguardano la stabilizzazione oltre al raggruppamento dei 36 mesi della legge Madia per il vecchio precariato settoriale. In questo modo – ha spiegato Pisana – si deve dare la concreta possibilità ad altri Oss di potere finalmente lavorare”.
Da parte sua Nino Minardo si è già attivato nel tentativo di garantire il completamento dell’iter e far sì che la graduatoria ormai datata possa essere stabilizzata al più presto. L’on. Minardo ha fornito rassicurazioni sul fatto che una categoria che in un momento storico così particolare sta fornendo un contributo determinante possa ricevere le opportune garanzie rispetto al futuro professionale da percorrere. Il commissario Iannucci aggiunge “nell’interlocuzione con la coordinatrice Pisana è stato possibile verificare quali sono i margini di intervento della politica. E abbiamo assicurato tutto il nostro interessamento affinché si possa arrivare a tagliare il traguardo.
Non ci sono dubbi sul fatto che si debba valutare come l’impegno degli operatori sanitari in questo momento sia stato totale. Ed è opportuno che si valuti come assicurare loro un riconoscimento tangibile legato alle garanzie occupazionali che da anni attendono di ottenere”. A favore di una categoria di lavoratori ed operatori spesso dimenticata spezza invece una lancia la consigliera 5 stelle Zaara Federico constatando che “artisti e operatori del mondo dello spettacolo e del teatro rischiano di rimanere indietro”. Per affrontare tali problematiche la Federico “propone alla giunta municipale di organizzare un incontro con tutti gli interessati al fine di intercettare le loro esigenze”. Il ragionamento della consigliera pentastellata parte dalla considerazione che “dopo l’annuncio del Governatore Musumeci che da lunedì 18 riapriranno bar, ristoranti, negozi e parrucchieri, si deve prendere atto, così come era prevedibile, che la quarantena professionale è ancora destinata a proseguire per chissà quanto tempo per gli artisti e tutti gli operatori del mondo dello spettacolo, compresi quelli del teatro.
Per questo motivo, propongo all’amministrazione comunale di Ragusa di farsi carico di convocare tutti i rappresentanti delle realtà presenti in città per ascoltare dalla viva voce dei protagonisti quali sono le necessità attuali e come si potrà fare per intercettare le loro esigenze”. Pur nella consapevolezza che “occorre la massima attenzione per evitare che gli sforzi fatti in questi ultimi mesi, finalizzati a diminuire le occasioni di contagio, siano vanificati, allo stesso tempo, non possiamo non considerare che ci sono realtà che stanno soffrendo in maniera notevole questa chiusura e che, se continua ancora l’attuale fase di stallo, difficilmente riusciranno a riprendere. Per tale ragione, il sindaco e l’assessore al ramo potrebbero farsi promotori di un confronto, così come accaduto di recente con le associazioni sportive, per comunicare anche ai rappresentanti di quelle realtà che si occupano di spettacolo nel senso più esteso del termine che cosa si intende fare, quali i provvedimenti da assumere e quali, eventualmente, le misure disponibili per venire loro incontro”.
Del resto Zaara Federico dichiara di sapere che “ci sono anche realtà che hanno già allestito programmi, messo sul tavolo delle buone idee e che sono già disponibili a lavorare anche con limitazioni più restrittive e di certo più complicate. Non dobbiamo, comunque, dimenticare che, già in questa fase, ma a maggior ragione più avanti, ci sarà bisogno di chi ci fa sognare, di chi ci fa sperare in una vita migliore. La magia dello spettacolo, del teatro, dunque, da questo punto di vista risulta essere insostituibile. E bisognerà fare il possibile, è almeno l’auspicio che lancio, per venire incontro alle loro necessità”. (da.di.)