Ragusa – Nel suo fare le pulci all’amministrazione Cassì, il movimento civico Territorio ha fatto una ‘scoperta’che con una sola fava sembra prendere due piccioni, ovvero l’amministrazione comunale “incapare di intercettare i fondi comunitari” così come relazionato dai Revisori dei Conti e le opposizioni consiliari che “hanno stranamente poco considerato tale documento ufficiale”. A segnalare la stranezza del caso è Michele Tasca e il Direttivo di Territorio che citano un passo della parte finale relazione del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Ragusa, sul Conto Consuntivo 2019 per dimostrare come anche in questo l’amministrazione comunale risulti inadempiente e incapace di intercettare fondi comunitari.
Si legge nella relazione: “… in ultimo il Collegio intende raccomandare all’Ente una maggiore attenzione sulla possibilità di usufruire dei fondi e dei finanziamenti europei, attività ad oggi, stante le risultanze del rendiconto in esame, completamente assente, con partecipazione attiva del Comune ai vari bandi che man mano vengono proposti, tesi a finanziare progetti innovativi di svariata natura e per più tematiche (investimenti, energie sicure trasporti, clima e ambiente etc).” Pertanto l’organismo direttivo di Territorio si lascia andare ad alcune considerazioni “è risaputo, e Ragusa ne sa qualcosa, che grazie ai fondi comunitari che l’Europa mette a disposizione, in diversi settori, si può trovar sostegno per la progettualità locale, soprattutto in quelli dell’innovazione tecnologica, del risparmio energetico, delle start up, dei trasporti pubblici.
A Palazzo dell’Aquila, negli ultimi anni, nei quali maggiormente si è avvertita la disponibilità di fondi europei, un “ufficio Europa” non ha mai avuto dignità, sono mancati e mancano, soprattutto, le figure professionali in grado di muoversi agevolmente e con le necessarie competenze negli ambienti giusti e che contano, a Roma e a Bruxelles. Un vero peccato per la città e per il territorio che vede non sfruttate enormi possibilità di finanziamento per opere pubbliche e per lo sviluppo economico in genere”. E Michele Tasca così conclude “questo lo dicono i Revisori dei Conti, non voci del dissenso o delle opposizioni, e come tali non possono trovare nemmeno giustificazioni di sorta”. (da.di.)