Ragusa – L’allarme sullo spaccio nel centro storico di Ragusa superiore, lanciato dai consiglieri democratici Chiavola e D’Asta viene raccolto e rilanciato dalla consigliera 5 stelle Zaara Federico che parla di “piaga da debellare subito, in quanto non possiamo permetterci di perdere tempo se vogliamo aiutare i nostri figli. E in questi casi le divisioni politiche non contano”. La Federico ritiene “opportuno che si ponga la massima attenzione rispetto al fenomeno del piccolo spaccio in centro storico che può arrivare a determinare situazioni molto pesanti e, rispetto a cui, nessuno può permettersi di fare finta di niente o, peggio ancora, di affermare che si tratta di cose che accadono in tutte le città.
Chi vende droga vende la morte. E i nostri figli devono essere tutelati il più possibile, soprattutto nell’età in cui, magari per il gusto di provare qualcosa di differente, compiono scelte sbagliate”. Nel fare ciò, prosegue la consigliera pentastellata, “non possono esserci divisioni politiche che tengano, occorre avere a cuore, piuttosto, il futuro delle giovani generazioni ed è necessario un impegno corale da parte di tutti per cercare di estirpare un fenomeno che non fa onore alla nostra città. Mesi fa il problema si era concentrato nelle zone limitrofe a piazza San Giovanni. Ora, alla luce degli ultimi episodi di cronaca, culminati in una serie di arresti, i riflettori sono puntati sul parco Giovanni Paolo II. Ma al di là del posto scelto da questi mercanti di morte, sono sempre i nostri figli che corrono dei rischi pesantissimi.
Dobbiamo tutti passarci una mano sulla coscienza e comprendere quali potrebbero essere le soluzioni migliori per arrivare a soluzioni condivise in grado di estirpare questa piaga. Ognuno di noi deve fare la propria parte. Il Comune di Ragusa deve esercitare, sino in fondo, il proprio ruolo e porsi il problema di quali potrebbero essere le iniziative più adeguate da adottare per contrastare il fenomeno. Più controlli, più attività di sensibilizzazione, maggiore coinvolgimento delle agenzie educative? Vedremo. Una cosa è certa. E’ in gioco il nostro futuro, il futuro delle giovani generazioni ragusane. E non possiamo permetterci di perdere altro tempo”. (da.di.)