Ragusa – Ancora un intervento del consigliere comunale di maggioranza Luca Rivillito, delegato del Sindaco per le Politiche Sociali, per tracciare il quadro dell’operato dei servizi sociali comunali nel passaggio dalla distribuzione dei fondi del governo nazione a quella dei fondi regionali a valere sul fondo sociale europeo, fondi che devono essere distribuiti con procedure e criteri indicati dalla Regione, che hanno richiesto l’osservanza di norme precise, finalizzate anche ad una rendicontazione dedicata, che hanno comportato un lavoro del tutto particolare. Nel dettaglio Rivillito ricorda che “come principio generale, intanto, in una prima fase devono essere favorite famiglie e soggetti che non hanno nessuna forma di reddito e a seguire i percettori di sostegno pubblico e che al momento sono disponibili 440.000 euro circa a valere sul FSE (il 30% circa di un importo che spetta al Comune di Ragusa pari a euro 1.400.000,00 circa).
Dal dal 1° giugno è iniziata la distribuzione dei buoni spesa agli aventi diritto, alle famiglie aventi i requisiti richiesti dal bando, dopo il controllo delle istanze e il relativo contatto delle assistenti sociali che hanno comunicato l’ammissione al beneficio e l’importo singolo stabilito”. Insomma, afferma il consigliere, “per questa emergenza l'intero settore (dei servizi sociali comunali n.d.r.) è stato mobilitato, sono state coinvolte 16 unità tra assistenti sociali ed amministrativi, con il coordinamento del dott. Digrandi riguardo al gruppo delle assistenti sociali, e del dirigente dott. Scrofani, che ha saputo mettere insieme un gruppo efficiente, consapevole di scelte delicate e difficili, che ha trovato la massima collaborazione anche di altre aree del settore servizi sociali considerando che quella che si occupa degli indigenti è già area particolarmente interessata”.
Luca Rivillito passa poi a snocciolare le cifre che parlano da sole “abbiamo ricevuto oltre 2.400 istanze, numero molto simile a quello della FASE 1, di cui 1646 circa esaminate alla data odierna e circa 971 hanno avuta riconosciuta l’ammissibilità al diritto, l’istruttoria completa delle pratiche dovrebbe ultimarsi entro la fine della prossima settimana, sta di fatto che in maniera celere sono già stati comunicati alla Caritas, operativa da subito per l’erogazione dei buoni spesa, 3 elenchi di circa 780 nuclei familiari per la quale si sta completando il servizio. Oltre alla Caritas anche la Protezione Civile e quest’ultima, grazie al Presidente e all’Assessore Giovanni Iacono, sta provvedendo a mettere a disposizione dei beneficiati anche circa 10.000 mascherine da distribuire assieme ai buoni spesa. Quello in fase di erogazione è un acconto del 50% sulla quota mensile dei buoni spettanti proprio perché, a numero simile d’istanze con FASE 1, questa prima somma della Regione non garantiva totale copertura ma abbiamo deciso lo stesso di dare un sostegno forte e tempestivo in attesa delle altre somme”.
Riguardo alla Regione, Rivillito annuncia che “in FASE 3 la Regione ha previsto un ampliamento dei sussidi per esigenze importanti, quali gli affitti, le utenze ed i pasti caldi, per cui diventa fondamentale attendere a breve le linee guida della Regione stessa e se sono nuovamente a valere sulle disposizioni UE del Ministero della Famiglia e delle Politiche Sociali per gli aventi diritto, in questo caso la Regione pretenderà la rendicontazione prima di erogare altre somme, per cui è auspicabile, come da più parti sottolineato, l’esigenza che, nel prosieguo di questo complicato lavoro di assistenza, la Regione possa fornire norme procedurali più snelle per rendere più veloce il lavoro e garantire in tempi brevi l’utilizzo del restante 70%.”
Passando alle conclusione, Luca Rivillito avverte “è giusto però che i cittadini sappiano che non sempre la responsabilità è di chi riceve le somme ed eroga ma di chi, tra Regione e Governo Centrale, non ha provato nemmeno ad interloquire con Bruxelles per trovare delle soluzioni di snellimento dell'iter burocratico mettendo in condizioni un settore come quello dei Servizi Sociali di dover lavorare, dal dirigente fino all'ultimo dipendente, senza respiro considerando che gli uffici hanno da portare avanti, oltre l'emergenza, l'importante lavoro ordinario con servizi essenziali che nell'ambito sociale sono fondamentali. Il Comune di Ragusa credo che abbia fatto il suo dovere, la Regione si e limitata a trovare una soluzione senza renderla adeguata all'emergenza”. (da.di.)