Ragusa – “Quando chi amministra si ostina a prendere delle decisioni senza un confronto con i residenti, con gli operatori commerciali, con tutti coloro, insomma, che vivono il territorio, si fanno delle figure barbine. E così anche il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, che, per assoggettarsi ai desiderata poco praticabili del collega di Santa Croce, Giovanni Barone, non ha addirittura tenuto conto dei pareri della polizia municipale del nostro Comune che, a quanto ci risulta, si era espressa in maniera contraria a quel senso di marcia. Ora che con una nuova ordinanza l’amministrazione comunale si è convinta a cambiarlo, il senso di marcia per l’appunto, forse le cose potranno andare meglio”.
E’ quanto afferma il capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Ragusa, Mario Chiavola, dopo che il senso di marcia relativo al prolungamento della pista ciclabile da Marina a Casuzze è stato ripristinato in uscita da Punta di Mola, e quindi dalla frazione rivierasca del capoluogo verso Casuzze, e non in senso contrario, com’era accaduto negli ultimi giorni, circostanza che aveva creato un mare di polemiche. “E’ stato dato ascolto – sottolinea Chiavola – alle decine di commercianti che operano a Casuzze così come alle centinaia di residenti che abitano nella frazione rivierasca di Santa Croce. Del resto, stiamo parlando di un provvedimento che da subito è sembrato illogico, senza alcun senso.
Noi ce ne eravamo subito accorti prima che lo stesso entrasse in funzione. E qualche giorno fa, come partito, avevamo fatto sentire la nostra voce chiedendo di modificare subito il senso di marcia o di assumere provvedimenti viabilistici adeguati che non penalizzassero i cittadini. Certo, bisognerebbe chiedersi perché quando glielo abbiamo chiesto noi del Pd ci hanno guardato storto e hanno spiegato che per l’interesse di pochi non avrebbero sacrificato l’interesse di molti. Forse si sono confusi e hanno scambiato i molti con i pochi. In ogni caso, ciò che più importa, adesso, è che ci si sia ravveduti.
E speriamo che quanto accaduto possa servire da insegnamento e cioè che la concertazione, il confronto, anche con i commercianti, con i residenti, diventa un elemento essenziale prima di ostinarsi a compiere delle scelte che, come in questo caso, possono risultare impopolari”.