Modica – Il caro biglietti aerei di questi giorni, certifica, ancora una volta e semmai ce ne fosse bisogno, la necessità che la Sicilia abbia la costante della Continuità Territoriale ed esca da quella condizione di ‘isolamento’ geografico e non solo, cui la riducono e la relegano il disinteresse di chi governa il Paese e, nello specifico, le compagnie aree che continuano a speculare in alcuni periodi dell’anno, sulla voglia di tornare a casa di tantissimi Siciliani. Non è più tollerabile e non è più ammissibile che per andare da Milano a Catania, si paghino 300 e più euro per un biglietto di solo andata e fino a 500 euro per andata e ritorno! Una vergogna! E se questo vale per tutta l’Isola, vale ancor di più per le isole cosiddette ‘minori’ della nostra Terra: Lampedusa e Pantelleria. Che subiscono due volte la loro condizione di essere ‘staccate’ dal Paese perché vessate ulteriormente da tariffe penalizzanti e al limite del vergognoso.
Ho presentato l’emendamento sulla Continuità Territoriale per la Sicilia alla Legge di Stabilità in questo momento all’esame della Camera. Sulla scorta del mio emendamento di 4 anni fa, legato allo stesso argomento, siamo riusciti ad avere un bando sulla Continuità territoriale, per i voli a tariffa agevolata dagli aeroporti di Trapani e Comiso, che ha approfittato anche dell’intervento economico della Regione. Adesso è il momento di puntare a maggiori risorse da destinare ai Siciliani che devono e vogliono prendere l’aereo, perché quell’emendamento di 4 anni fa -come dissi già allora- è stato solo il primo atto di un percorso che deve essere sistematico, continuo e soprattutto congruo e adeguato nell’impegno finanziario, a beneficio di 5 milioni di Siciliani che, al di là dell’attuale situazione contingente che limita gli spostamenti, vogliono poter ‘volare’ a prezzi ragionevoli e contenuti e non essere assoggettati a tariffe aeree vessatorie e penalizzanti. Il Governo si muova e mostri finalmente quell’interesse verso la Sicilia e i Siciliani, in modo concreto e non con parole e promesse vacue, in modo opposto a quello finora mostrato.
E basta vedere lo ‘zero assoluto’ previsto per le infrastrutture siciliane in un Recovery Plan che ignora la nostra Isola, mettendola fuori da ogni progetto e da ogni idea attuativa. Il governo giallorosso ci dica una volta per tutte se la Sicilia fa parte della ‘loro’ Italia oppure no. E la Continuità Territoriale è una delle domande dei Siciliani a cui loro devono una risposta… Staremo a vedere!