Ragusa – “Oltre cento alberelli, a volere considerare solo il centro abitato e alcune zone di Marina, risultano tagliati a metà tronco e non sostituiti. Una trascuratezza che ci lascia esterrefatti e che fa emergere tutta la precarietà, anche in questo ambito, nell’azione della Giunta Cassì esattamente a metà mandato. Una defaillance che non ci saremmo mai attesi anche perché se, sul fronte dell’arredo urbano non ci aspettavamo chissà quali grandi cose, di certo non pensavamo che avremmo dovuto fare pure i conti con la mancanza di ordinaria amministrazione”. E’ quanto sottolinea il capogruppo del Pd al Consiglio comunale, Mario Chiavola, dopo un sopralluogo in alcune delle vie cittadine, da corso Italia a viale Tenente Lena, da viale Sicilia (dove in un tratto sono stati completamente estirpati) a via Pietro Nenni, per non parlare di via Brin a Marina di Ragusa dove, solo a volere considerare quest’area, sono 31 gli alberi tagliati a metà tronco e non più sostituiti.
“Se in questi due anni – continua Chiavola – non sono riusciti a sostituire un centinaio di alberelli, per non parlare del caso di via Calipari, tutto ancora da valutare nella sua dimensione complessiva, significa che chissà cosa dobbiamo aspettarci per il futuro. Non parliamo solo di un discorso legato alla negligenza e alla scarsa attenzione. Secondo noi, è anche un cattivo esempio per le nuove generazioni. A cosa serve piantumare alberi in altre zone della città se poi quelli già esistenti sono rimasti mozzati, a metà tronco appunto, come se fossero cadaveri senz’anima? E questo accade in tutte le zone che abbiamo già citato dove abbiamo effettuato un sopralluogo. Un messaggio assolutamente diseducativo, un messaggio che speriamo non continui a passare. Però, siccome siamo propositivi e costruttivi, ci auguriamo che l’amministrazione comunale, e in particolare l’assessore al ramo, Giovanni Iacono, abbiano il garbo e il buon senso di provvedere e che il 2021 si chiuda con una condizione completamente differente da quella attuale, con uno spettacolo indecoroso per una città civile come quella di Ragusa”.