Ragusa – Il cambio di sede per il segretario generale del Comune di Ragusa porge l’occasione al capogruppo 5 stelle Sergio Firirncieli per un intervento a 360 gradi “sulle condizioni della macchima amministrativa comunale, per una situazione non certo ottimale che, peraltro si trascina da mesi”. Dopo aver premesso “nulla da eccepire per il trasferimento del segretario comunale, del tutto legittimato nelle sue scelte” tuttavia Firrincieli osserva ”sarebbe d’uopo che il sindaco della città si fosse comunque accertato, prima della scelta del soggetto atto a ricoprire la carica, sulla possibilità di mantenere la sede almeno fino alla scadenza della sindacatura. Ora ci chiediamo in quanto tempo sarà effettuata la scelta per la sostituzione della carica amministrativa apicale del Palazzo”. Ma il capogruppo pentastellato inserisce questo tassello in un puzzle più ampio “sono ormai note a tutti, comprese le motivazioni, le dimissioni del dirigente ai Tributi, che dovrebbe andare via alla fine di marzo.
Non è ancora stato nominato il nuovo comandante della polizia locale, inspiegabilmente. Anche il dirigente all’Ambiente sembra voler lasciare gli uffici. Ci chiediamo se il sindaco ha già sondato le diverse possibilità per la sostituzione dei posti vacanti, ma la città dovrebbe sapere anche quali sono le intenzioni dell’amministrazione in merito alla annunciata rotazione di funzionari, rotazioni annunciate ma non ancora formalizzate”. Da questa premesse, inserite in un quadro piuttosto problematico, derivano le conclusioni di Sergio Firrincieli “non si comprende quali siano le motivazioni nei ritardi, né aiuta il silenzio del vertice dell’amministrazione per questioni che dovrebbero essere di pubblico dominio in quanto afferenti alla gestione della cosa pubblica che è di tutti e non solo di una parte politica.
Ci sono settori fondamentali della macchina amministrativa che sono senza guida o con guide delegittimate e scarsamente concentrate sugli obiettivi e sulle strategie degli uffici, serve un cambio di passo anche in questo tipo di gestione del Palazzo, che non può essere affidata a scelte emozionali o ideologiche, che si devono fondare, invece, su competenze e capacità”. (da.di.)