La città di Vittoria tra elezioni e cervellotiche teorie del complotto
Sarebbe opportuno, in un periodo di grave difficoltà della vita istituzionale di una città, recuperare lo spirito del dialogo razionale e la capacità di argomentare evitando, quanto meno, di uscire dal perimetro della realtà. Sulla vicenda del rinvio delle elezioni a Vittoria stiamo assistendo a un incessante e surreale monologo, che va in scena da mesi, su presunti complotti, intrighi, macchinazioni volti a posticipare il voto. La congiura, secondo queste strampalate “teorie”, sarebbe ordita dalla Giunta regionale siciliana che, nella realtà vera, non ha mai rinviato le elezioni. Le elezioni dei comuni di Vittoria e San Biagio Platani sono state per due volte rinviate dal Consiglio dei Ministri, con provvedimenti adottati nell’ambito di misure urgenti volte al contenimento dell’emergenza epidemiologica. La Giunta regionale si è limitata a “prendere atto e ad adeguarsi al percorso tracciato dagli organi statali”.
Tutto il resto – denunce, esposti, ammanettamenti, toni eccessivi, esagerazioni, imprecisioni e analfabetismo giuridico – sono il segno di una volontà perversa che induce taluni a ricercare la perenne polemica e un’ipermediaticità che porta il “tempo delle elezioni” a superare quello della politica e della razionalità. L’appello e l’auspicio, nell’interesse della città di Vittoria, dei suoi cittadini, delle attività economiche in ginocchio, è quello di abbassare i toni e tornare alla ragione, in un momento difficile per tutti e in vista della parte finale di una campagna elettorale che dura da troppi mesi e che dovrebbe riportare alla normalità la città.