Ragusa, Firrincieli M5S: le spiegazioni del sindaco sull’impianto di tmb di cava dei modicani non convincono. Si viene a scoprire che manca la titolarità degli impianti, di proprietà della ditta che ha avuto la gestione fino ad ora. Tiene ancora banco a Ragusa la vicenda dell’impianto TMB fermo ed in generale della discarica di Cava dei Modicani.interdetta al conferimento. Che il Paur (provvedimento autorizzativo unico regionale) sia stato firmato dall’assessore regionale Territorio e ambiente, Salvatore Cordaro, è fuor di dubbio, come del resto testimoniato in prima persona da due deputati regionali di opposto schieramento, Stefania Campo M5 e Orazio Ragusa della Lega. Anche se, a quanto risulta, materialmente il Paur non è stato ancora notificato a Palazzo dell’Aquila nè il Sindaco Cassì ne ha dato comunicazione ufficiale.
Ma a creare uno strascico di polemiche, innescate dal capogruppo consiliare 5 stelle Sergio Firrincieli, sono “le spiegazioni sulla vicenda delle autorizzazioni per il Tmb di Cava dei modicani, rilasciate dal presidente della Srr (lo stesso sindaco di Ragusa, n.d.r.) alla stampa, che lasciano basiti”. Insomma, premette Firrincieli “la toppa è peggio del buco”, ed entra subito nel merito “sono del tutto evidenti le responsabilità di un assessore regionale che non sa quello che dice: afferma che l’autorizzazione sarà rilasciata a ore ma non sa che per mettere l’impianto a regime passerà una settimana e forse più, il tutto dopo sei mesi di inspiegabile immobilismo. Per amor di patria tralasciamo che il presidente della Srr (sempre il sindaco Cassì ) tutte queste cose avrebbe dovuto saperle, è andato dietro ai vertici regionali in maniera pedissequa. Ancora mostra, quasi, di voler difendere i politici, parlando di estrema complessità di tutta la questione. Ma, fra le sue dichiarazioni, si intravedono gli spazi nei quali il presidente della Srr avrebbe dovuto incidere maggiormente e con notevole anticipo sulla scadenza dell’ultima proroga”.
Poi il capogruppo penstellato prosegue come un fiume in piena “veniamo a sapere, con colpevole ritardo, che enormi sono state le difficoltà burocratiche che, quanto meno i dirigenti della Srr, dovevano ben conoscere, invece emerge tutto solo all’ultimo, in piena emergenza. Addirittura, si viene a scoprire che manca la titolarità degli impianti, che sono di proprietà della ditta che ha avuto la gestione fino ad ora. Un problema, dice il sindaco, che non è stato affrontato, perché non è emerso, in ben 4 conferenze di servizio. Ma di cosa hanno parlato allora? Solo dopo una richiesta della Regione, la Srr avrebbe chiuso un contratto di noleggio delle attrezzature con la vecchia ditta, per affidarle alla nuova. E se la vecchia ditta non avesse acconsentito al noleggio? Quando la nuova ditta ha assunto la titolarità del servizio, come intendeva farlo? La Srr sapeva che gli impianti non erano suoi. Senza dire che si pongono interrogativi non da poco sulle spese che, nel tempo, sono state affrontate per la manutenzione straordinaria degli impianti, spese che potrebbero essere state affrontate senza chiari riscontri amministrativi”.
E per esemplificare la contorta problematica, Firrincieli ricorre ad una metafora automobilistica “questa compagnia stava per intraprendere un lungo viaggio con un’automobile non sua, di altri” ed osserva scosolatamente “il che non ci rassicura sulle competenze di chi gestisce la Srr, ci conferma i dubbi, ma soprattutto ci pone delle perplessità su eventuali contenziosi che potrebbero sorgere con il noleggiatore. Sarebbe opportuno munirsi, in tempo, di attrezzature proprie, ma si sa già che si penserà a questo solo all’ultimo momento. Senza dire che vorremmo conoscere i termini del noleggio, quanto ci costa e quali sono le garanzie di continuità del servizio. Se un’auto a noleggio si ferma, me ne danno subito un’altra, se si ferma l’impianto dovremo portare l’indifferenziato in altra discarica, e chi paga? Queste cose il presidente della Srr le sa?”. (da.di.)