Il rinvio del voto. Piero Gurrieri: «Sono dispiaciuto. Se Musumeci non avesse rinviato, tra pochi giorni Vittoria avrebbe avuto un sindaco». Il Consiglio dei ministri ha deciso ieri il rinvio delle elezioni amministrative. A causa della pandemia, tutte le consultazioni elettorali previste per maggio-giugno saranno rinviate all’autunno. La nuova data prevista dovrà essere fissata tra il 15 settembre ed il 15 ottobre. Il rinvio riguarda tutte le consultazioni elettorali: le elezioni suppletive di Camera e Senato, le regionali in Calabria, le elezioni amministrative nei comuni a scadenza naturale e quelle nei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, tra cui ricade Vittoria. Il comunicato stampa di Palazzo Chigi spiega che il provvedimento è stato adottato a causa del perdurare dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, per l’esigenza di evitare fenomeni di assembramento, nonché di assicurare che le operazioni di voto si svolgano in condizione di sicurezza per la salute dei cittadini.
Nei comuni dovranno essere ripresentate le liste e le candidature, già presentate per il turno previsto a novembre. Nelle elezioni comunali e circoscrizionali il numero minimo di sottoscrizioni delle liste e candidature è ridotto a un terzo. «Fino all'ultimo avevo sperato che i cittadini vittoriesi potessero andare al voto il 2 maggio – commenta Piero Gurrieri, candidato sindaco delle liste “5 Stelle” e “Città Libera” – in modo da poter dare un governo democratico ad una città che ha bisogno di essere amministrata, e insieme alla mia coalizione ci eravamo espressi in questo senso. Ora, a fronte dell'andamento epidemiologico che sta destando preoccupazioni, è più che mai concreta la possibilità che la Regione debba adeguarsi disponendo lo slittamento del turno elettorale per la nostra città al prossimo autunno.
Sono dispiaciuto, soprattutto perché, se non ci fosse stato un incomprensibile ed abusivo colpo di mano da parte del governo Musumeci, che ha spostato le elezioni dal mese di marzo al 2 maggio, la città di Vittoria avrebbe potuto avere, da qui a pochi giorni un'amministrazione democraticamente eletta. Un grande rammarico che non è limitato dalla considerazione di trovarci, come Nazione, di fronte ad una nuova sfida, che dobbiamo riuscire a vincere, contro un nemico più che mai insidioso».