Ragusa, nel dibattito politico interviene Firrincieli M5. “Ferrovie e ospedali al centro dell’attenzione del governo regionale, Ragusa sempre non tenuta in considerazione”. Abbiamo parlato ampiamente del dibattito politico-amministrativo molto acceso in corso in città, tra la grancassa che l’amministrazione batte per le proprie inziative e le perplessità e le critiche sia su tali iniziative o ancora più su quelle manco avviate o cadute nel silenzio sia sul modus operandi nel rapporto con le minoranze, provenienti dalle opposizioni consiliari (Mario Chiavola del Pd) o no (Territorio). Ed in tale dibattito non poteva mancare la voce del più numeroso gruppo consiliare di opposizione, quello dei 5 stelle, che parla ormai sempre con la voce univoca del suo capogruppo Sergio Firrincieli. Il quale, questa volta, la prende alla larga per andare però sempre a parare al solito punto d’arrivo “tutto questo non sembra preoccupare l’amministrazione del Comune di Ragusa, felice per la pista ciclabile, il parcheggio, a Marina di Ragusa, e la metroferrovia”.
Vediamolo dunque a cosa si riferisce il “tutto questo”. Firrincieli punta l’occhio su due settori isolani constatando che “il presidente della Regione Musumeci acquista nuovi treni, apre nuovi reparti ospedalieri e stanzia 200 milioni per il nuovo ospedale di Siracusa” per prendere però atto che “le altre parti dell’isola rimangono ignorate, sia per materiale rotabile, che per potenziamento delle linee”. Nel settore trasporti ferroviari, infatti, il capogruppo 5 stelle enumera “alla Sicilia sono stati consegnati altri due nuovi treni ‘Pop’ portando, così, a quattordici i moderni convogli in servizio sulle principali linee ferroviarie dell’Isola. Un totale di 21 treni nuovi, per un investimento voluto dal governo Musumeci di oltre 300 milioni di euro. Treni che serviranno le linee dell'ambito Palermo, Messina, Catania e Siracusa”. Stessa cosa si ripete nella sanità, in cui “sono diversi i cantieri per nuove strutture sanitarie, il nuovo reparto di pneumologia del Garibaldi vecchio di Catania e il nuovo ospedale di Siracusa., quattro nuovi posti di terapia intensiva presso l'ospedale di Taormina, con il potenziamento del pronto soccorso, il potenziamento del pronto soccorso del Policlinico universitario di Messina, la trasformazione del Ciss di Pergusa nel primo Centro regionale di recupero dei pazienti affetti da patologie post Covid.
Insomma in atto sono 26 i cantieri aperti in Sicilia, in quattro mesi. Al Garibaldi Centro di Catania nuovo reparto, una “unità operativa” di Medicina con sedici nuovi posti di terapia sub-intensiva, la prima delle 79 opere autorizzate da Roma, mentre entro fine mese saranno aperti anche due reparti all'ospedale di Ribera (terapia intensiva e sub-intensiva). Procede, quindi, spedito il Piano di potenziamento delle strutture sanitarie siciliane, gestito dalla struttura che fa capo al governatore siciliano nelle vesti di commissario delegato, e che riguarda 16 delle 19 Aziende ospedaliere della Regione: il punto d'arrivo è portare a 700 i posti di terapia intensiva complessivamente disponibili nel territorio e adeguare le strutture dei Pronto soccorso. In ultimo, Musumeci vanta il progetto del nuovo ospedale di Siracusa, sulla dirittura d’arrivo al Ministero, per un progetto di 200 milioni di euro”. E dopo questa lunga enumerazione, Sergio Firrincieli non può far altro che prendere atto sconsolatamente che “di tutta questa girandola di milioni per Ragusa ci sarà, forse, come mi pare aveva anticipato l’assessore Rabito in consiglio comunale, il potenziamento della terapia intensiva nel reparto di rianimazione del Giovanni Paolo II.
Per il resto, Ragusa, è totalmente ignorata dal governo regionale, se si fa eccezione per una pista ciclabile e un parcheggio a Marina di Ragusa e la metroferrovia nel capoluogo. Ma per i trasporti ferroviari e per la rete ospedaliera il nulla. Le ferrovie ferme ancora agli inizi del secolo scorso, come infrastrutture, collegamenti, orari e frequenza. Treni nuovi e raddoppi dei binari solo nel triangolo Palermo, Messina Catania, per muoversi nella parte meridionale dell’isola, anche verso i centri principali, risultano, forse, più veloci i carretti di una volta. Per la sanità ospedaliera ricordiamo che il Giovanni Paolo II, completato dopo vent’anni, è costato, in tutto, 50 milioni. A Siracusa si era partiti da 150 milioni, ma già prima di iniziare si è arrivati a 200 milioni. Il Giovanni Paolo II è già insufficiente, vedremo dove metteranno la stroke unit di Neurologia imposta dal Tar, di cui, al momento nessuno sembra ricordarsi. Per far posto ai letti di degenza Covid hanno quasi spostato i reparti nei sottoscala e nei sotterranei, i punti vaccinali sono stati organizzati nei corridoi e nei disimpegni di scale e ascensori.
Anche per le strutture dismesse, il Civile e il Maria Paternò Arezzo, non ci sono in vista progetti di riutilizzo, né come strutture per la medicina del territorio, né come uffici amministrativi, per risparmiare sugli affitti a cui è sottoposta la locale ASP”. E a questo punto Firrincieli non può far altro che amaramente ribadire “tutto questo non sembra preoccupare l’amministrazione del Comune di Ragusa, felice per la pista ciclabile, il parcheggio, a Marina di Ragusa, e la metroferrovia”. (da.di.)