Tiene ancora banco, a Ragusa, la discussione sul servizio idrico che a detta della opposizione Pd sarebbe in crisi e che invece per l’amministrazione, che lo ha esplicitato in una apposita conferenza stampa dei giorni scorsi, patirebbe soltanto di una concomitanza di eventi avversi ma non tali da far parlare di crisi. Tanto più che sindaco Cassì e assessore Giuffrida hanno anche reso noto (ma perchè non l’hanno fatto prima?) un accordo con l’Area di Sviluppo Industriale che starebbe per trasferire all’ente di Corso Italia i propri pozzi si spera entro maggio mentre, nel frattempo, ha dato la propria disponibilità a far prelevare acqua per oltre 12 ore al giorno da un altro suo pozzo per alimentare il serbatoio di Bruscè. Ma tutto questo non è sevito a tranquillizzare il Pd cittadino che interviene con una nota della segreteria in cui va all’attacco affermando “Cassì minimizza, ma il malumore fra i cittadini aumenta”.
Anzi i democratici insistono “temiamo che il sindaco Cassì sia vittima di un’illusoria percezione della propria capacità di amministrare la città di Ragusa, percezione probabilmente alimentata dal fatto che la prudenza imposta dalla pandemia suggerisce a gruppi politici e ai singoli cittadini di evitare manifestazioni in piazza alle quali, altrimenti, parteciperebbero migliaia di persone, questa volta per protestare per il pessimo servizio reso alla città in merito alla gestione delle risorse idriche”. E la segreteria cittadina dem aggiunge “il primo cittadino ha minimizzato il problema della carenza di risorse idriche disponibili per la nostra città dichiarando che le difficoltà di distribuzione dell’acqua riguardano solo ‘una fascia circoscritta di utenti’, quando sappiamo bene dall’enorme numero di segnalazioni che abbiamo ricevuto che il problema è molto più vasto coinvolgendo ogni giorno una quantità sempre maggiore di persone. Migliaia di famiglie non riescono ad usufruire del servizio e Cassì parla di ‘una fascia circoscritta di utenti’.
Ci dovrebbe spiegare, di grazia, quando, esattamente, un problema grave può essere trattato come merita? Il sindaco, inoltre, ha parlato di difficoltà strutturali che intende risolvere entro il mese di maggio collegando la rete del pozzo dell’ex consorzio ASI al serbatoio Bruscè: una soluzione di cui si parla da anni e che non si è mai riusciti a portare a compimento. Ci auguriamo davvero che questa sia la volta buona, ma vogliamo ricordare al sindaco che invitare il cittadini a consumare meno acqua, cosa che sanno già benissimo da soli, gli fa fare solo la figura del saputello come ha già evidenziato giustamente in un comunicato il nostro capogruppo in Consiglio comunale Mario Chiavola (il quale aveva sarcasticamente parlato di “pierinismo” del primo cittadino n.d.r.). Prima bisognerebbe fare in modo che tutti i cittadini abbiano la stessa possibilità di disporre della preziosa risorsa e a questo vorremmo che il sindaco si dedicasse ”.
Ed infine la stoccata finale “invitiamo il sindaco a compiere un serio esame di coscienza, perché mentre lui crede di governare il paese delle meraviglie, dove tutto va bene, noi dobbiamo dire che mai prima d’ora abbiamo visto Ragusa versare in condizioni così critiche come quelle in cui si trova in questo momento: le strade sono sporche e ridotte a un colabrodo, l’illuminazione pubblica è carente, la gestione della raccolta dei rifiuti lascia assai a desiderare. Se Cassì, finalmente, dovesse prendere coscienza di non essere il sindaco di cui abbiamo bisogno farebbe meglio a dimettersi e Ragusa ne gioverebbe non poco”. (da.di.)