Dopo varie avvisaglie nei giorni scorsi, sulla gestione del verde pubblico, cui è delegato l’assessore Giovanni Iacono, il Pd cittadino va all’attacco a testa bassa e fa scendere in campo direttamente il segretario Peppe Calabrese. Nella fattispecie, sotto accusa è la proroga del servizio di sfalcio e diserbo delle aree comunali e l’attacco riguarda sia la questione amministrativa che la gestione politica del servizio stesso. Riguardo al primo aspetto Calabrese osserva “scadrà il 28 maggio l’attuale contratto triennale del servizio di sfalcio e diserbo delle aree comunali, affidato nel 2018, ma non ci sarà subito una nuova gara, bensì una proroga di sei mesi del contratto in corso. Questo perché, per evidente carenza di capacità di programmazione, non si è pensato per tempo a compiere i passaggi necessari per arrivare in tempo alla nuova gara.
Lo scorso 6 aprile, con una determina, è stato approvato il capitolato relativo alla procedura aperta per l’affidamento del servizio per il triennio 2021-2023, fissando la data di scadenza per la presentazione delle offerte al 22 maggio. Solo dopo questa data il Comune potrà inoltrare all’UREGA la richiesta ufficiale per la costituzione della commissione di gara prevista dalla legge. Ciò vuol dire che non ci sono più i tempi tecnici necessari per tutta la procedura e, quindi, il Comune è costretto a prorogare il servizio. Va da sé che con un’adeguata programmazione si sarebbe potuto celebrare la gara in tempo utile senza dover ricorrere al fastidioso strumento della proroga”. E se queste erano le perplessità di tipo amministrativo, il segretario cittadino dem il meglio lo riserva all’aspetto politico “tutto ciò si aggiunge al giudizio negativo che sentiamo di dover esprimere anche su come il servizio è stato espletato fino a questo momento.
Le condizioni in cui versa il verde pubblico in città sono sotto gli occhi di tutti: il servizio lascia a desiderare e spesso sono gli stessi cittadini a dover intervenire per pulire i marciapiedi invasi dalle erbacce e sfrondare gli alberi per consentire il passaggio dei pedoni, dei disabili e per migliorare la visibilità della segnaletica verticale come i segnali di “stop”. Un servizio scadente, costato alla collettività ragusana circa 600mila euro e che ne costerà altri 200mila circa per la proroga”. Per cui, prosegue Peppe Calabrese, “lasceremo che siano altri a giudicare la legittimità dell’azione amministrativa in merito alla proroga ma sull’aspetto politico abbiamo chiare le idee: quest’amministrazione non è stata capace di prevedere per tempo ciò che andava fatto e la responsabilità è principalmente dell’assessore al ramo, l’assessore Iacono.
Lo stesso che s’è vantato ovunque d’aver fatto approvare il bilancio di previsione in anticipo rispetto alla data di scadenza, riuscendoci solo perché nel frattempo la data era stata posticipata, e poi non è stato capace di far partire una semplice gara per lo sfalcio e il diserbo. Siamo sicuri che sia l’assessore di cui la città a bisogno o forse sarebbe meglio lasciare che se ne torni a casa?”. (da.di.)