Non c’è a Ragusa solo l’emergenza rifiuti che, comunque, pare si stia lentamente alleggerendo con la ripresa della raccolta sia dell’umido che del riciclabile e con un timido ritorno a condizioni di maggiore vivibilità. C’è anche una crisi idrica denunciata gia da qualche tempo dalle opposizioni consiliari e sulla quale pare che il Comune abbiamo cercato di trovare soluzioni. Proprio in questi giorno infatti l’ente di corso Italia ha preso in consegna gli impianti idrici realizzati dall’ex Consorzio A.S.I. di Ragusa a servizio dell’area industriale. A detta dell’amministrazioe cittadina “l’acquisizione delle reti, dei pozzi e dei sistemi di sollevamento dell’area industriale consentirà di potenziare l’approvvigionamento d’acqua nelle zone maggiormente colpite dalla crisi idrica che si manifesta in particolare nei mesi estivi”.
A spiegare i i dettagli dell’operazione è l’assessore ai Lavori pubblici Gianni Giuffrida “questo fondamentale passaggio (l’acquisizione degli impianti n.d.r.) garantirà alla nostra città preziose risorse idriche. Dopo anni di crisi, ogni estate più odiose per via di inverni sempre meno piovosi e dell’espansione che alcune zone della città hanno vissuto negli ultimi decenni, il Comune potrà finalmente dare una risposta forte a una criticità tra le più sentite. L’impegno del Comune sarà doppio: il Servizio Idrico Integrato, infatti, sta già progettando un primo lotto di lavori relativo alla realizzazione di una nuova condotta che collegherà proprio un punto di approvvigionamento ex Asi al Serbatoio comunale Bruscè adducendo una portata aggiuntiva di circa 15 l/s”. Ottimista anche sul cronoprogramma, Giuffrida assicura “in pochi giorni è prevista la conclusione del progetto ed entro tre settimane l’aggiudicazione con procedura semplificata per un importo stimato di circa 170.000 € complessivi. I lavori avranno una durata stimata di circa 45 giorni.
Proprio la condotta che si andrà a realizzare è stata sovradimensionata in previsione di un ulteriore intervento. Un secondo lotto di lavori, infatti, metterà in connessione la riserva idrica ex A.S.I. della SP25 alla Zona Artigianale, consentendo di addurre una ulteriore portata di circa 50 l/s al Serbatoio Bruscè”. Poi Gianni Guffrida conclude “la progettazione di questi lavori è prevista nei mesi estivi, per poi reperire il relativo finanziamento tramite mutuo di circa 300.000 €. Le procedure di gara saranno espletate nei primi mesi del 2022 per concludere i lavori entro la prossima stagione primaverile/estiva”. Ma queste notizie per la verità non vengono reputate tranquillizzanti dal capogruppo M5s Ragusa, Sergio Firrincieli, a nome del gruppo consiliare, che ribadisce “la città continua ancora ad essere alle prese con problemi di carattere idrico. In maniera magari più silente rispetto ai giorni scorsi ma i disagi continuano ad esserci. Solo che, adesso, ai disservizi per così dire quotidiani se ne sono aggiunti altri di più lunga durata.
Che stanno contribuendo a complicare il quadro complessivo”. E chiarisce “negli uffici di via Spatola (sede del Servizio idrico comunale n.d.r.) arrivano, in media, una ventina di telefonate al giorno riguardanti i disagi di cui stiamo parlando. Certamente, in fase calante rispetto a prima, così come asserito dall’assessore al ramo, ma prendiamo atto che non esiste una soluzione organica che ci proietti verso il lungo periodo. E il motivo è presto detto. Se è vero che con tre-quattro autobotti riusciamo a soddisfare queste venti chiamate al giorno, almeno sul territorio comunale, è altrettanto vero che ai cittadini residenti nelle contrade stanno consegnando adesso l’acqua che era stata richiesta intorno a fine marzo. Cosa significa? Vuol dire che i ragusani residenti a monte di Marina, piuttosto che in contrada Conservatore o ai Cento pozzi, giusto per citare alcune zone della città, si sono visti costretti ad acquistare l’acqua di tasca propria senza che nessuno, un domani, provveda a rimborsarla. Insomma, si risolvono i disservizi quotidiani ma se ne sono creati altri.
E perché dovrebbe esserci questa disparità tra le fasce dei cittadini? Ce ne sono di Serie A e di Serie B? No, non va bene”. Poi Sergio Firrincieli conclude proponendo una soluzione “riteniamo che un sindaco, se necessario, così come in questo caso avrebbe potuto fare uso anche delle autobotti utilizzate dalla Protezione civile regionale, sottolineando l’eccezionalità del momento. E, invece, i ritardi, per i cittadini delle contrade, sono diventati molto pesanti”. (da.di.)