Calabrese Pd: Ragusa senza Piano regolatore.“Chiediamo nuovamente che l’assessore Giuffrida sia messo da parte e che il sindaco faccia chiarezza su questi temi”. Ragusa da questo momento è di fatto senza Piano regolatore generale e corre il rischio che nasca un nuovo centro commerciale proprio dove dovrebbe esserci il Parco Agricolo Urbano, il polmone verde della città, Questo l’allarme lanciato dal segretario cittadino del partito democratico Peppe Calabrese. Secondo il quale “il TAR non ha accolto la richiesta di sospensiva del Comune per le prescrizioni dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente sulle varianti al PRG”. Calabrese chiarisce i dettagli “l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, col D.D. n. 45 dello scorso 18 marzo, ha sostanzialmente bocciato la variante riguardante l’area dell’ex Parco Agricolo Urbano ribadendo le motivazioni precedentemente notificate al Comune e alle quali l’Amministrazione (pensiamo su consiglio dell’assessore al ramo Giovanni Giuffrida) ha “pensato male” di non adeguarsi.
Anzi, per tutta risposta, l’Amministrazione Cassì ha continuato nella sua testarda contrapposizione con l’Assessorato regionale, promuovendo un ricorso al TAR (a spese della collettività). Dalle nostre fonti abbiamo appreso che il TAR non ha concesso alcuna sospensiva, come si aspettavano o speravano a Palazzo dell’Aquila, e che l’udienza di merito è stata fissata al prossimo mese di gennaio del 2022. Ne consegue che al momento la città di Ragusa è senza PRG, con tutti i problemi che ciò comporta, tra i quali, per esempio, l’assenza di vincoli o tutele per alcuni importanti pezzi di territorio che rischiano di cadere nelle mire di chi vorrebbe speculare”. Allarme tanto più giustificato e pressante dal mometo che, prosegue il segretario del Pd ragusano “proprio in questi giorni circolano voci in merito alla volontà di qualcuno di riproporre la nascita di un nuovo centro commerciale lì dove, invece, dovrebbe esserci il Parco Agricolo Urbano, il polmone verde della città, causando, se dovesse concretizzarsi questa ipotesi, la totale e definitiva desertificazione commerciale del centro storico”.
Calabrese poi si dice sicuro che “una tale eventualità scontenterebbe buona parte della Giunta municipale, sindaco compreso, e quindi non riusciamo a capacitarci di come sia stato possibile che l’Amministrazione abbia deciso di ricorrere al Tribunale Amministrativo piuttosto che adeguarsi alle prescrizioni che la Regione aveva inviato. Anche se la scelta di lasciare la città priva del Piano Particolareggiato del Centro Storico, strumento urbanistico di enorme importanza per la riqualificazione edilizia del quartiere, ci fa sospettare che quella del definitivo abbandono del centro sia una specifica strategia di questa amministrazione o, quanto meno, di una parte della Giunta, nello specifico l’assessore all’Urbanistica”. E quindi l’esponente dem va al punto “nel chiedere nuovamente che l’assessore Giuffrida sia messo da parte, come abbiamo già fatto tramite il nostro capogruppo in consiglio comunale Mario Chiavola che insieme al Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione di sfiducia, a causa della manifesta inadeguatezza al ruolo poiché danneggia un settore importante come quello urbanistico, invitiamo il sindaco a fare chiarezza su questi temi spiegando alla città quale sia la sua idea di sviluppo”. (da.di.)