Ragusa sul Piano Regolatore generale duello verbale tra assessore Giuffrida e segretario Pd Calabrese. Era inevitabile che sulla questione della mancata sospensiva del Tar al Comune di Ragusa rispetto alle prescrizioni che l’Assessorato Territorio e Ambiente ha dato bocciando la variante al PRG ed alla accuse mosse dal Partito Democratico all’assessore ai lavori pubblici Gianni Giuffrida, di cui sono state nuovamente chieste le dimissioni, era inevitabile che nascesse una polemica, rovente come il clima di questo periodo. L’assessore ha infatti risposto agli addebiti con una intervista ad un quotidiano (e continuiamo a non capire, e a non apprezzare, che chi riveste cariche istituzionali, chiamato, per qualsiasi motivo, in causa, non risponda con le normali procedure di comunicazione uffiale di cui ogni Ente dispone) e il segretario cittadino Pd Peppe Calabrese non se l’è tenuta ed ha a sua volta replicato.
Stando alle affermazioni di Calabrese “nella sua breve replica alla nostra nota con la quale abbiamo informato la città che il TAR non ha concesso la sospensiva al Comune di Ragusa rispetto alle prescrizioni che l’Assessorato Territorio e Ambiente ha dato bocciando la variante al PRG, l’assessore Giuffrida è riuscito a commettere diversi errori politici e di merito”. E il segretario dem di Ragusa prosegue “politicamente: innanzitutto, dopo tre anni di governo della città, sarebbe anche ora di smetterla di indicare le precedenti amministrazioni come responsabili delle proprie mancanze. Non è possibile che questa Amministrazione sia brava solo a far propri i meriti altrui e non sappia prendersi le proprie responsabilità; durante la precedente amministrazione, le opposizioni tutte hanno continuamente sottolineato l’importanza di mettere mano al Piano Regolatore Generale e al Piano Particolareggiato del Centro Storico; aver ereditato dalla precedente amministrazione la variante all’ex Paco Agricolo Urbano, inoltre, non avrebbe impedito a quella attuale di lavorare al PRG all’interno del quale, anzi, si sarebbe potuta inserire la variante; nel merito, poi, Giuffrida mente quando dice che il rischio di un nuovo centro commerciale nell’area dell’ex Parco Agricolo Urbano esiste dal 2013, perché con l’adozione della suddetta variante da parte del Consiglio comunale (marzo 2018) nell’area interessata sono scattate in automatico le norme di salvaguardia.
Infatti, fino all’approvazione finale della variante occorre la cosiddetta“doppia conformità” che Giuffrida, da ingegnere, dovrebbe conoscere. E infatti non è stato possibile presentare nessun progetto. Allo stesso modo Giuffrida dovrebbe sapere, inoltre, che uno “schema di massima” (ma lo dice la parola stessa) non ha validità giuridica e quindi non consente di apporre vincoli”. Per finire Calabrese fa un affondo tutto politico “l’assessore Giuffrida e il sindaco Cassì, piuttosto che rispondere alle nostre richieste puntando il dito sugli altri, dovrebbero chiarire alla città cosa intendano fare. L’esponente della Giunta municipale, non smentendo la notizia la conferma: il TAR non ha concesso la sospensiva richiesta dal Comune rispetto alle prescrizioni dell’Assessorato Territorio Ambiente che ha bocciato la scelta di procedere con un inutile schema di massima” e pone una domanda molto diretta “insistere per la via del Tribunale Amministrativo è o no una precisa scelta politica per consentire la nascita di un centro commerciale in quello che dovrebbe essere il Parco Agricolo Urbano di Ragusa?
Abbiano il coraggio di essere trasparenti su questa vicenda”. (da.di.)