A Ragusa, come probabilmente in tutti gli altri Comuni italiani, imperversa il dibattito sulla classifica del Sole 24 ore relativa al gradimento ed al consenso dei cittadini per i loro sindaci, naturalmente e soprattutto nel caso delle retrocessioni. E di retrocessione si può solo parlare anche per il sindaco di Ragusa Peppe Cassì che avrebbe “perso ventitrè posizioni in dodici mesi, un calo del gradimento del 3,1% rispetto al giorno delle elezioni del 2018, addirittura del 4,7 rispetto allo scorso anno” stando a quanto afferma il capogruppo 5 stelle Sergio Firrincieli. Secondo cui “il calo dei consensi si coniuga con l’incapacità dell’attuale giunta di risolvere i problemi più impellenti per la città”. Dopo aver premesso doverosamente che “sì, non dobbiamo dare troppo peso alle classifiche. E non lo abbiamo mai fatto in passato.
Ma una riflessione si impone”, Firrincieli afferma “nonostante il tentativo di spargere ottimismo e di “incantare” le folle con giochi di prestigio legati ai cosiddetti effetti annuncio, è evidente che manca la sostanza. E di questo si sono accorti gli elettori che, infatti, nel sondaggio condotto dall’autorevole quotidiano economico “Il sole 24 ore” hanno punito il sindaco di Ragusa. Cassì ha forse chiesto un po’ troppo alle sue possibilità politiche, di certo non è aiutato da una squadra assessoriale che continua a viaggiare a velocità discontinue. Altro che calo fisiologico, come afferma il sindaco. Avere perso quasi cinque punti se consideriamo il dato dello scorso anno nel raffronto con il giorno delle elezioni, vuol dire che la Giunta sta attraversando un momento di stanca e che, finalmente, i ragusani hanno aperto gli occhi. Non è tutto oro quello che luccica”.
Il capogruppo pentastellato poi aggiunge “Cassì ci ha incantato con la favoletta del sogno del capitano della squadra più amata della città che diventava primo cittadino: una bella avventura, appunto, da raccontare in un serial tv. Scontrarsi con la dura realtà dei fatti, però, ci dice tutt’altro” e da questo punto in poi passa alla enumerazione di dati negativi “la questione dell’emergenza idrica continua a rimanere irrisolta, e chissà per quanto altro tempo ancora sarà così, perché non si è pensato a un’alternativa all’altezza della situazione (i pozzi ex Asi sono solo pannicelli caldi e comunque vedremo quando saranno operativi); la problematica rifiuti è ancora alle prese con una fase di stallo, circostanza ancora più grave se si pensa che il sindaco di Ragusa è anche il presidente della Srr e quindi avrebbe dovuto spingere per garantire delle risposte; si continua a costruire sul territorio comunale come se niente fosse, vanificando l’ipotesi del consumo di suolo zero che resta solo una bella idea; il rilancio del centro storico, al momento, appartiene soltanto a uno degli effetti annuncio di cui abbiamo parlato perché la triste realtà è che niente è cambiato per invertire la tendenza. Questi soltanto alcuni degli aspetti più evidenti”.
E come Sergio Firrincieli ci ha abituato con le sue note stampa, arriva il momento del giudizio politico “Cassì, che, come abbiamo appurato di recente, fa i conti con i primi scricchiolii da parte della maggioranza, almeno partitica, che lo sostiene, ha di fatto la fortuna di confrontarsi con una opposizione che, purtroppo per noi, non è compatta ma che va avanti a ranghi sparsi. Di sicuro, non è lo stesso fuoco di fila con cui doveva fare i conti il suo predecessore, il sindaco pentastellato Piccitto. Per questo, diciamo che il calo del gradimento, checché ne affermi il sindaco, mostri, in maniera evidente, i sintomi inequivocabili di una inversione di tendenza da parte dei cittadini ragusani. Cassì si schermisce sostenendo che nell’anno della pandemia tutti i sindaci del Sud hanno visto calare i consensi.
Noi diciamo che, proprio nell’anno della pandemia, quando ci sarebbe stato la necessità di mostrare un po’ più i muscoli, Cassì, e gli altri sindaci del Sud, alcuni, per la verità, non tutti, avrebbero dovuto dimostrare un piglio più decisionista, cosa che non è accaduto. Toccherà a noi, come opposizione, mettere ancora più in evidenza tutte le disarmonicità di questo progetto politico che esprime l’attuale amministrazione e le mancate risposte con cui la collettività ogni giorno si vede costretta a fare i conti”. (da.di.)