Territorio Ragusa: deludente stagione per spettacoli ed eventi culturali, ma quanto ci è costata?Evidentemente l’attesa pausa ferragostana, per la politica, a Ragusa non c’è stata e tra caldo soffocante e incendi che hanno devastato il territorio ibleo, le opposizioni non hanno voluto attendere un clima più fresco per riprendere la loro legittima e sacrosanta opera di critica e segnalazioni ma hanno contribuito a ‘riscaldare’ ancor più il clima rovente. E nel mirino delle minoranze consiliari e dei movimenti politici avversari dell’amministrazione Cassì in particolare ci sono state le iniziaive culturali e gli spettacoli dell’Estate iblea. Dopo gli appunti del M5 anche il movimento politico Territorio dice la sua e il suo esecutivo di segreteria, presieduto da Michele Tasca “ha voluto tracciare una prima analisi per un bilancio della stagione estiva a Ragusa, per quanto riguarda l’organizzazione degli eventi”.
E da Territorio Ragusa arrivano alcune considerazioni “qualche nome per gli spettacoli, favoriti anche dal numero contingentato di spettatori che ha coperto i posti disponibili, anche se non sembrano siano state rispettate le norme anti assembramento e di distanziamento, deludente il cartellone degli eventi cosiddetti culturali, che, sembra, non abbiano riscontrato adeguato successo di pubblico, Si comprende anche il necessario contingentamento del pubblico, ma a cosa serve impegnare fondi pubblici per una parte assai limitata di pubblico? Pare ci siano stati eventi, alla villa di Ibla, con 15 spettatori, dare spazio agli artisti e alle iniziative locali non può esimere dal curare l’immagine di eventi che restano pubblici e fanno parte del cartellone estivo”.
Per questi motivi l’esecutivo di segreteria di Territorio Ragusa auspica, come fatto all’inizio della stagione, una conferenza stampa per tracciare un bilancio delle manifestazioni e per rendere noti i numeri dei singoli eventi, in ordine ai contributi erogati e alle presenze di pubblico. Infatti, conclude Territorio nella sua nota stampa, si tratterebbe di “un rendiconto quanto mai necessario anche per dissipare le voci su uno spreco eccessivo di contributi ordinari e straordinari che pare non adeguato ai risultati ottenuti e, in ogni caso, non confacente ai tempi che imporrebbero adeguate politiche al risparmio, per favorire settori in crisi di fondi, come nel caso della polizia urbana che non ha avuto la possibilità nemmeno di assumere un numero minimo di stagionali per far fronte alle esigenze primarie”. (da.di.)