Breve cronistoria: nei giorni scorsi il movimento politico Territorio aveva inaugurato la stagione post estiva o pre autunnale, come ognuno preferisce, rielencando "le opere pubbliche non completate o mai iniziate" e chiamando direttamente in causa l'assessore competente, Gianni Giuffrida. Questi, come è discutibile costume dell'amministrazione Cassì, che pure dispone di un valido ed efficiente ufficio stampa istituzionale, nonché di un addetto alla comunicazione, ha affidato la propria risposta ad un'intervista al quotidiano locale. Ed ecco che Territorio controreplica per bocca del presidente dell’esecutivo di Segreteria di Territorio Ragusa, Michele Tasca e di Angelo La Porta, Presidente di Territorio Marina di Ragusa. I quali ironizzano, riferendosi certamente alla lunga intervista, "una intera pagina non è bastata per dare le risposte attese". Detto questo Tasca e Laporta entrano nel merito rilevando che "l'assessore Giuffrida, nel rispondere alle domande abbia glissato, fornendo risposte incomplete.”.
Queste le loro osservazioni. “Per il cantiere di piazza del Popolo le giustificazioni si sprecano: iniziale ritardo nell’avvio dei lavori, diffide evidentemente non recepite, difficoltà non meglio specificate per i rilievi, variante, ora anche casi di covid fra le maestranze, un romanzo del quale non si rendono note le pagine che mancano al finale. Anche per la rotatoria di contrada Mugno nessun termine preciso, il solito “speriamo” dell’amministrazione Cassì per un prato sintetico che dovrebbe arrivare a fine mese. Ma il condizionale è sempre modo verbale abituale di questa amministrazione”. Le critiche dei due esponenti di Territorio non risparmiano “quello che, invece di necessario intervento dovuto da tempo, si vorrebbe far passare per regalo alla città, ovvero l’asfalto per la corsia di ingresso a Ragusa, che per ora, per bene che vada, riguarda parte di viale Europa e la carreggiata centrale del viale delle Americhe, già da tempo una trazzera”. Quindi Michele Tasca e Angelo Laporta tornano sulla spinosa vicenda dell’impianto sportivo di via delle Sirene, in Marina di Ragusa, di cui si erano già varie volte interessati, e che definiscono “la favola dell’estate”.
In proposito affermano ” si tratterebbe di difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali, che non hanno potuto permettere il completamento dei campetti, ma ci sono state numerose difficoltà sopraggiunte che hanno determinato, addirittura la necessità, per ora, di ulteriori somme per 570.000 euro che si aggiungono agli originari 800.000 euro, ma, ora, ci viene detto che c’è una variante da realizzare al completamento del primo stralcio, i cui lavori dovranno essere affidati tramite gara. Di questo passo non se ne parla nemmeno per la prossima stagione, forse per quella che cade a cavallo delle elezioni comunali”. E per chiudere in bellezza i due rappresentanti del movimento di Nello Dipasquale tirano in ballo anche l’ex cinema Marino, ormai più comunemente conosciuto cone teatro della Concordia, e osservano che le dichiarazioni dell’assessore “avrebbero potuto evitare di ritornare su anni di abbandono e, soprattutto, sulle politiche urbanistiche di chi li ha preceduti”.
Dopo aver puntualizzato che “l’assessore Giuffrida farebbe meglio a non parlare di politiche urbanistiche, visto il quasi totale immobilismo in tema di PRG e di Piano Particolareggiato per i Centri Storici, e il fallimento delle strategie per il Parco urbano” ricordano “gli anni di abbandono sono stati anche i primi tre anni di questa amministrazione che non è intervenuta con speditezza per l’avvio del progetto dell’ex cinema Marino. Buttato al vento l’ottimo lavoro dell’allora sindaco Dipasquale, che aveva provveduto a espropriare la struttura, a stanziare i necessari fondi derivanti dalla legge su ibla e a intercettare un congruo finanziamento, favorito anche per i buoni uffici del senatore Gianni Battaglia, del Ministero del Turismo e Spettacolo.
Sembra che si cerchino di mettere in evidenza presunte ma non dimostrate responsabilità di vecchi amministratori per fenomeni sociali e commerciali incontrollabili, mentre si dimenticano facilmente i meriti di chi ha operato con perizia per il bene della città”. E concludono “il problema sono quelli che ci sono ora, non quelli che c’erano prima”. (da.di.)