Il Comibleo, il comitato spontaneo di residenti nella città antica, ha più volte segnalato al sindaco l’anomala disparità di trattamento operata per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti a Ibla. Infatti, numerosi bidoni dei rifiuti sono stati concentrati lontano dalle attività di ristorazione in contrasto con le norme sanitarie, ambientali, Codice dei beni culturali, regolamento comunale per la raccolta differenziata e soprattutto senso civico. “Tutto ciò crea – sottolineano da Comibleo – un grave stato di invivibilità e malessere psicofisico dei residenti; inconvenienti igienici, esalazioni maleodoranti anche perché i cassonetti non vengono mai lavati e disinfettati; proliferazione di insetti e roditori; nocumento e disturbo della quiete pubblica con rumori molesti ad opera del personale delle attività liberi persino di farsi largo in mezzo alla movida al traino dei mastelli a qualunque ora del giorno e della notte, per travasare i rifiuti prodotti, oltre a quelli provocati dallo svuotamento dei cassonetti sui furgoni per ben tre volte al giorno e per le varie frazioni di rifiuti; indecorosa immagine nei confronti del movimento turistico.
L’esempio più eclatante sono i cassonetti concentrati sotto le finestre dell’asilo G.B. Marini di corso 25 Aprile angolo via Montereo, a dimostrazione del totale disinteresse dell’amministrazione comunale per le scuole di Ibla, circostanza altamente diseducativa per i bambini”. “Ma il sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale – si chiedono da Comibleo – ha il compito di prevenire e rimuovere le cause di insalubrità che comportano rischi per la salute dei cittadini e ancor di più per i bambini, o di crearle? E l’ufficio di Igiene pubblica esiste ancora o è stato soppresso? E, ancora: ma sindaco e assessori alla Pubblica istruzione e decoro urbano, alla Cultura, al Centro storico, al Turismo e alla Sanità, non si vergognano di consentire tale indecoroso scempio dell’antica città barocca patrimonio Unesco?
Perché non invitano i bambini a visitare l’ottimo asilo di Ibla per fargli “ammirare” i fantastici maleodoranti mastelli ricolmi di rifiuti della ristorazione posti dinanzi all’ingresso e sotto le finestre, che non è possibile trovare dinanzi alle altre scuole di Ragusa? Tutto ciò è la dimostrazione del disinteresse per le scuole di Ibla come testimonia, tra l’altro, la chiusura, dopo 60 anni, della gloriosa scuola media Giovanni Pascoli, nonostante le rassicurazioni avute dal sindaco e dall’assessore all’Istruzione durante un incontro del mese di maggio scorso, in cui avevamo evidenziato il problema”.