Ragusa – Ancora strascichi polemici sulla vicenda del voto consiliare contro la variante per 12 alloggi residenziali, variante respinta con 10 voti contrari della lista Cassìsindaco mentre a suo favore hanno votato il capogruppo della stessa lista Tumino e la sua collega Salamone. Sulla vicenda era intervenuto il capogruppo 5 stelle Sergio Firrincieli per parlare di ”flop politico del sindaco Cassì e di scivolone che sarà ricordato, forse, come il momento peggiore della sindacatura”. Ma ora Firrincieli torna sulla questione per replicare a quelle che definisce “le elucubrazioni del consigliere Cilia che esternerebbero contenuti preoccupanti per lo stato di salute della maggioranza”. Accenniamo brevemente alle affermazioni di Firrincieli per dovere di cronaca su una querelle che, pur importante tuttavia ha assunto aspetti incomprensibili e, diciamolo pure, di pochissimo interesse se non per un ristretto gruppo di addetti ai lavori.
Afferma dunque il capogruppo pentastellato “nonostante le chiare dichiarazioni in aula del dirigente, l’ing. Cilia non comprende che il consumo di suolo, nell’accezione in uso in urbanistica, si ha solo quando si sfruttano nuovi terreni agricoli per l’edificazione. Varianti all’interno di piani costruttivi autorizzati, nei limiti di cubatura e di superficie consentiti, varianti del piano attuativo non possono essere considerati sfruttamento del suolo. Risibili quindi i riferimenti ai principi di stop alla cementificazione del Movimento 5 Stelle, del tutto marginali 12 alloggi in più, entro i limiti consentiti, per l’aumento del numero dei residenti e per il peso sui servizi che, in ogni caso sono stati previsti e dimensionati dalle norme di urbanizzazione. Senza dire che, nel caso in questione, si tratta di diritti acquisiti dai cittadini che restano prioritari rispetto all’ideologia del consumo di suolo zero, per cui mi onoro di privilegiare i diritti prima dell’affermazione dei principi ideologici, appunto come Cinque Stelle”.
Detto questo, Sergio Firrincieli ribatte ad un’altra accusa che gli sarebbe stata rivolta da Cilia “superato subito il tentativo puerile di mettere in cattiva luce il sottoscritto come elemento non osservante dell’ideologia grillina, forse consapevole della inconsistenza della accusa, Cilia passa ad attaccare l'unico esponente dei 5 Stelle presente in aula per aver affermato che si stava perdendo tempo invece di dedicarsi a cose più importanti, salvo poi lasciare l’aula, nonostante al secondo punto ci fosse da approvare la presa d’atto dell’acquisizione dei pozzi ex Asi. A parte il fatto che il consigliere, parlando di perdite di tempo, si riferiva alle interminabili riunioni di maggioranza, l’ultima durante la seduta stessa del consiglio comunale, riunioni che, da più di un mese, hanno tenuto impegnata la maggioranza nel vano tentativo di raggiungere unanimità di posizioni sull’atto, forse Cilia non sa che non era necessaria la presenza per quella che costituiva una normale presa d’atto, essendo il passaggio dei pozzi Asi dovuto per normativa regionale. Quanto al problema idrico stendiamo un velo pietoso, essendo ormai di dominio pubblico che la crisi è comunque irrisolta, anche con l’acquisizione dei pozzi Asi, per incapacità manifesta dell’amministrazione di venire a capo della spinosa emergenza per cui non si riescono a trovare rimedi”.
Ed infine le conclusioni dell’esponente grillino “insomma, una sonora bocciatura per Cilia, come consigliere, come presidente di commissione Assetto del Territorio e come professionista, considerando anche che, da un primo esame delle sentenze del Tar, in materia urbanistica, che stanno conducendo esperti della materia, sono rilevate palesi incongruenze fra le sentenze citate e il caso della cooperativa Pagoda, incongruenze che ci riserviamo di rendere note qualora dovesse continuare questo basso teatrino forse provocato dal nervosismo per le aspirazioni non soddisfatte per lo scranno più alto del civico consesso (fonte interna alla maggioranza). Ci meraviglia, anzi, come il consigliere Cilia, secondo quanto riferito da esponenti di maggioranza, si sia impelagato nella lettura di un comunicato palesemente non suo che altri non hanno voluto leggere, un'altra sospensione avrebbe, quantomeno, reso possibile una minima contezza su quello che avrebbe dovuto leggere. Piuttosto, in nome del consumo di suolo zero, il consigliere Cilia spieghi alla città il motivo del proliferare di cantieri e di concessioni che sono state elargite da questa amministrazione e spieghi perché non si sono adottate coerenti misure restrittive”. (da.di)