Roma, 14 apr. – "La crisi del coronavirus ha ingenerato nel tessuto produttivo nazionale dinamiche e gravi criticità economiche che nel breve termine possono portare al default l'intero comparto del turismo. Forse la parte politica dei nostri territori non ha ancora piena consapevolezza di ciò che sta avvenendo al comparto regionale, per scelte e strategie che non dipendono dalla nostra condotta ma da responsabilità di organi tecnici che nulla sanno di economia d'impresa e di misure economiche. Le strategie di sostegno intraprese sinora dal governo centrale, per molti aspetti, potrebbero rivelarsi addirittura controproducenti.
E' ora per tutti di avere contezza che siamo vicini al punto di non ritorno". A lanciare l'allarme è Daniele Zunica, presidente regionale Assoturismo Abruzzo/Confesercenti. "Il comparto del turismo – spiega – soggiace all'azzeramento del fatturato e alla cancellazione di una intera stagione: un fatto impensabile mai avvenuto dal dopoguerra ad oggi. Se da una parte nessuno ha parlato degli indennizzi che sarebbero dovuti alle imprese chiuse con dcpm, dall'altra parte la strategia dell'ulteriore indebitamento, anzichè rappresentare un sostegno, rischia di trascinare le imprese in una insuperabile serie di difficoltà fatta di gravami insostenibili e di certe riduzioni degli introiti annuali".
"Chi conosce il mondo della piccola e media impresa – sottolinea – sa che andiamo incontro ad un bagno di sangue e nessuno può permettersi di restare insensibile. Richiamiamo a un senso di responsabilità le parti politiche, sia in ambito regionale sia in ambito comunale, perchè sia aperto un necessario e franco confronto con l'impresa turistica regionale, col mondo della ristorazione e del commercio per trovare ogni soluzione atta a sostenere il primo indotto economico della regione. Ci aspettiamo per questo motivo la convocazione del presidente Marsilio, dell'assessore al Turismo Febo e dell'assessore al Lavoro Fioretti per le inderogabili valutazioni comuni".
"Inoltre, appare necessario muovere a consapevolezza le amministrazioni comunali – prosegue Zunica – che non possono pensare di continuare ad applicare programmi fiscali (Imu – Tari – Tasi – Addizionale Irpef comunale – Imposta comunale pubblicità – Tosap) ordinari attraverso bilanci che non lasciano alcuna testimonianza della drammatica crisi in atto. Stessa cosa dicasi per l'Ente acquedottistico del Ruzzo: è impensabile che le imprese turistiche e della ristorazione oggi possano sostenere tariffe tra le più alte in Italia, soprattutto nella zona del cratere sismico".
"È questa una situazione paradossale, kafkiana che va affrontata e scongiurata. Va concordato con i Comuni un urgente programma di riduzione e azzeramento del carico fiscale, sia nell'anno corrente sia per il triennio successivo. Oggi la politica amministrativa non può ridursi al ruolo tecnico di mera ragioneria dell'Ente, ma deve assumersi ogni responsabilità politica di fronte al comparto d'impresa ed evitare il crollo che avrebbe peraltro ulteriori drammatici risvolti socio-economici anche nelle nostre comunità", avverte.
"Il comparto d'impresa si muove in questi giorni verso il superamento delle sigle e intende presentarsi unito (Confesercenti, Confcommercio, Cna e Confindustria) a rappresentanza delle medesime difficoltà. La politica faccia lo stesso sforzo, superando schermaglie faziose che oggi appaiono detestabili di fronte al senso di concretezza e di responsabilità che il periodo storico impone a tutti", conclude.