Comincia a destare preoccupazione la nuova variante AY.4.2 del Covid 19. Comparsa recentemente, la variante AY.4.2 è ancora poco conosciuta ma ha caratteristiche tali da far sospettare che sia molto probabilmente più aggressiva rispetto alla Delta.
Adi quest'ultima è una sorta di discendente diretta ed è indicata con la sigla B.1.617.2.4.2. Al momento sono 1.860 le sequenze genetiche di questa nuova variante depositate nella banca internazionale Gisaid. Analizzandole, gli esperti del Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli, hanno visto che per la maggior parte provengono dalla Gran Bretagna, il Paese che primo l'ha individuata grazie al suo massiccio programma di sequenziamento. I pochi casi restanti sono stati segnalati da una decina di Paesi, tutti europei, e fra questi c'è anche l'Italia. Qui al momento i casi segnalati nelle sequenze depositate sono nove e sono stati identificati fra settembre e ottobre. "E' un possibile esempio, ma va dimostrato, di come il virus AY.4.2. provi a sfuggire ai vaccini con tutto il suo carico mutazionale", osserva il genetista Massimo Zollo, dell'Università Federico II di Napoli e coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge. "Se l'ipotesi dovesse essere confermata, la situazione epidemiologica potrebbe peggiorare nel caso in cui dovesse restare ancore elevato il numero delle persone non vaccinate, Potrebbero essere colpite anche le persone già vaccinate con una risposta anticorpale bassa o assente".
Variante AY.4.2 Covid
A contraddistinguere la variante AY.4.2 sono due mutazioni, entrambe presenti nella proteina Spike che il virus utilizza per aggredire le cellule. Una mutazione, nota per essere apparsa più volte nella variante Delta, si chiama A222V, l'altra è la Y145H. "Quanto queste mutazioni nella Spike possano incidere sulla maggiore aggressività è da definire", osserva Zollo. L'ipotesi di alcuni ricercatori britannici, come Jeffrey Barrett del Wellcome Sanger Institute di Cambridge e Francois Balloux dell'University College di Londra, è la nuova variante possa essere dal 10% al 15% più aggressiva della Delta. "I dati non sono ancora sufficienti per poter trarre conclusioni", osserva Zollo. Quello che invece è chiaro fin da adesso è che le possibili azioni per contrastare eventuali varianti in grado di sfuggire ai vaccini sono almeno due: la prima potrebbe portare a farmaci in grado di bloccare l'ingresso del virus nelle cellule; la seconda punta a generare nuovi antivirali che blocchino la replicazione del virus nelle cellule".
Organizzazione Mondiale della Sanità: variante virus Covid
L'Organizzazione mondiale della sanità sta monitorando la nuova mutazione della variante Delta del coronavirus Sars-CoV-2. Lo ha fatto sapere la stessa Oms, secondo cui la variante nota come AY.4.2 ha due mutazioni supplementari. Al momento sono già stati registrati casi nel Regno Unito, in Russia, Stati Uniti, Danimarca, Germania e anche Italia. L'Organizzazione mondiale della sanità ha inoltre ripreso la valutazione del vaccino russo anti-Covid Sputnik V, dopo la sospensione del procedimento avvenuta qualche settimana fa. Lo ha annunciato l'assistente del direttore generale dell'Oms, Mariangela Simao, ricordando che l'inserimento nella lista per l'uso di emergenza dello Sputnik era stato sospeso per via del mancato riconoscimento da parte russa di alcune regole e procedure dell'Organizzazione, ostacolo che è stato superato ieri sera.
E così nelle prossime settimane dovrebbero iniziare le ispezioni nelle fabbriche che producono il siero russo, nell'ambito del processo di approvazione