A settembre in molti soffrono della sindrome da rientro dopo le vacanze estive. A soffrirne un italiano su due. Un disagio che, se sottovalutato, può portare a malesseri molto seri che richiedono l’intervento dello specialista. L’estate volge quasi al termine e l’arrivo di settembre segnala il ritorno alla quotidianità. Finite le vacanze, il totale relax, le notti di divertimento e il risveglio senza la necessità di puntare la sveglia, ecco che, per buona parte delle persone, arriva il trauma emotivo. Non un momento di pigrizia ma un vero e proprio malessere, tanto da essere definito sindrome da rientro o post-vacation blues. Un problema che, secondo gli esperti, può risolversi con alcuni accorgimenti.
A settembre la sindrome da rientro: i sintomi da stress da rientro
Stanchezza eccessiva accompagnata da ansia, nervosismo, insonnia, difficoltà nella concentrazione e nella digestione, sono i primi campanelli d’allarme che manifestano le difficoltà nell’affrontare il rientro. Il cambio dello stile di vita, il ritorno agli orari che scandiscono le fasi della giornata, agli impegni di lavoro, alle responsabilità e la fine del totale relax, fanno si che il corpo reagisca lanciando i segnali prima detti.
Si tratta di una risposta non solo fisica ma anche psicologica di tutto il nostro organismo. La sindrome da rientro ha la durata di qualche giorno, giusto la prima settimana del rientro. Ci sono alcuni piccoli ma importanti consigli da poter seguire per riprendere pian piano i ritmi e tornare al lavoro in forma.
A settembre la sindrome da rientro: cosa fare
In vacanza, si sa, si va a letto tardi e ci si sveglia senza orari. Quando si rientra, uno degli errori che spesso si commette è quello di continuare ad andare a letto tardi e puntare la sveglia presto. Il giorno successivo la stanchezza la fa da padrone. Si aggiunge poi l’ansia di non essere in grado di affrontare la giornata e questo genera tensione e stress.
Ristabilire un equilibrato ritmo sonno-veglia è uno degli accorgimenti essenziali dai quali ripartire. Occorrerà organizzarsi per riuscire a dormire almeno otto ore. L’impatto con il lavoro ma anche con le altre attività che richiedono impegno, deve essere affrontato, laddove sia possibile, con gradualità evitando la full immersion.
Altro passo dal quale ripartire è la tavola, fissando degli orari per i pasti principali. Poi, occhio su alimenti e bevande. Come sempre, occorre idratarsi bevendo tanta acqua. Sarà necessario minimizzare al massimo il consumo di caffeina e di alcolici. Per quanto riguarda l’alimentazione, alternare il consumo di zuccheri semplici e grassi, darà maggiore equilibrio alla mente.
A settembre la sindrome da rientro: fare attività fisica
Mente e corpo sono collegati ed è il loro equilibrio che ci consente di raggiungere un certo benessere. Proprio per questo motivo, per un ritorno alla routine meno traumatico possibile, è assolutamente consigliato dedicarsi allo sport. Andare in palestra, riprendere il running o dedicarsi ad una camminata a passo veloce almeno 30 minuti al giorno, fanno bene al corpo e allo spirito: si bruciano i grassi in eccesso cumulati con i peccati di gola fatti durante le vacanze e si tonificano i muscoli. La mente, pure, ringrazia: scarica lo stress favorendo il buon umore e un miglior riposo. Se da soli ci si annoia e il rischio è quello di lasciar perdere ogni buona intenzione, allora è meglio allearsi con un amico. Ci si stimola a vicenda e l’appuntamento diventa motivo per stare in compagnia.
A settembre la sindrome da rientro: non rinunciare allo svago
Tornare dalle vacanze non vuol dire trincerarsi dietro le mura domestiche e uscire solo per andare a lavoro o fare la spesa. I momenti di svago e relax per se stessi non devono mai mancare. Proprio per questo motivo ritagliarsi degli spazi personali sarà di grande aiuto. Ad esempio vedere qualche amico per una chiacchierata davanti ad una tisana, fare una passeggiata al parco, andare dal parrucchiere, concedersi un bagno con le candele. Se le condizioni meteo lo consentono e vi sono le disponibilità economiche, programmare un weekend fuori porta darà un maggior stimolo ad affrontare la settimana perché avrà l’effetto di creare l’aspettativa del relax come “premio”.