Come dimagrire con la dieta Meta come ha fatto la cantante Noemi non è difficile. La dieta Meta è un acronimo che significa Medical Education Transform Action. La dieta Meta ha lo scopo di "educare emozionalmente" la persona ad avere un diverso approccio al cibo. Più che una dieta in senso stretto, infatti, si tratta di un percorso di accettazione di sé, che porta a un equilibrio tra mente e corpo.
La dieta Meta o metodo Meta si basa su l’equilibrio mente-corpo
Il vero obiettivo della METAexperience è il raggiungimento di un equilibrio tra mente e corpo, a prescindere dai chili. «Se prendiamo in considerazione l’indice di massa corporea, per una donna di 1 metro e 65 la fascia normopeso va da 50 a 68 kg, quindi è molto larga. Se ci sono le corrette proporzioni tra massa grassa e massa muscolare, o tra vita e fianchi, non importa se la forma del corpo è curvy. Ciò che conta è che sia sana. Non interessa la magrezza stereotipata, i 40 kg non sono per tutte, conta lo stato di salute ottimale accompagnato da un’accettazione delle proprie forme».
Dieta Meta: quanto dura e come funziona
La META dura fino a un anno, più il mantenimento. La cadenza dell’attività fisica settimanale così come gli incontri non è fissa, può essere settimanale o bisettimanale a seconda della fase del percorso e delle valutazioni dell’equipe di esperti che segue il soggetto. In genere la METAExperience può durate da tre mesi a un anno, dopo il quale c’è una fase di mantenimento.
Dolce con una fetta di pane tostato, burro un cucchiaino o marmellata un cucchiaino.
In alternativa al pane e marmellata, un pancake da fare con 50 grammi di farina integrale o di grano saraceno o avena, un uovo e una punta di cucchiaino di lievito, un pizzico di sale e una punta di zucchero. Mischiate tutto in una ciotola aggiungendo da ultimo il lievito, cuocete i pancake in padella, mangiatene uno con poca frutta a pezzi.
Qualche mandorla o noce a fine colazione.
A scelta, un bicchiere di latte, uno yogurt magro o un bicchiere di latte vegetale.
In alternativa salata con una centrifuga o un succo senza zuccheri aggiunti o una spremuta, una o due fette di pane tostato, un uovo o della bresaola o del prosciutto crudo, tre o quattro mandorle.
Spuntino
A seconda delle esigenze, può essere un frutto di stagione o uno yogurt o una centrifuga o 30 grammi di parmigiano o di prodotto da forno tipo crackers o una barretta tipo frutta e fibre.
Tutto dipende se si è in casa o fuori.
Pranzo
La dottoressa consiglia un piatto unico, che combina carboidrati e proteine: esempi di piatto unico sono polpo e patate o piadina con affettato magro e pomodori o verdure ripiene con macinato di tacchino e cous cous o una semplice pasta con le vongole o con i legumi.
Oppure un’ insalata mista con un cucchiaino di semi, uno di olio, da abbinare a un uovo o del formaggio magro.
Per chi pranza fuori: un toast semplice e una centrifuga oppure un vasetto di yogurt o fiocchi di latte, qualche mandorla e un pacchetto di cracker o un frutto.
A seconda delle esigenze, il team della dottoressa fornisce una serie di opzioni.
Merenda. A tre ore circa dal pranzo
5-6 crackers all’acqua con poco formaggio spalmabile e dei finocchi. In alternativa, qualche galletta o crackers con poca marmellata.
Cena
Si può optare per un primo piatto e un contorno di verdura per chi ha mangiato fuori, o un piatto con delle proteine come carne o pesce per chi a pranzo ha mangiato il primo, con del pane in accompagnamento e della verdura.
La cena varia insomma a seconda della scelta del pranzo.