Il digiuno intermittente è un tipo di dieta molto utilizzato per dimagrire velocemente. Ma come funziona la dieta del digiuno intermittente?
Digiuno intermittente 16/8
Una delle forme più conosciute di digiuno è quello intermittente 16/8, dove si può mangiare per un intervallo di 8 ore dopo aver digiunato per 16. Questo metodo esiste anche con lo schema 18-6. Noi consigliamo di pianificare gli intervalli in modo che la fase di digiuno si svolga durante la notte. In ogni caso, è fondamentale bere molto anche nel periodo in cui non è permesso mangiare.
Dieta: digiuno a giorni alterni
Questo metodo è noto anche come “Eat Stop Eat”. A differenza delle altre forme di digiuno, devi mangiare normalmente per un giorno intero e il giorno dopo solo il 25% del tuo fabbisogno abituale. Ciò significa che se di solito consumi tre pasti e fai uno o due spuntini, nei giorni di digiuno dovrai limitarti a un solo pasto. E' importante per avere i risultati desiderati di bere tanta acqua.
Digiuno intermittente: dieta fast
La dieta fast prevede che ogni settimana per due giorni consecutivi si consumino al massimo 650 calorie. Gli altri cinque giorni puoi mangiare come al solito. Nei due giorni di digiuno, è importante consumare prodotti integrali, come riso integrale o farina d’avena, alimenti ricchi di proteine e molte verdure. Inoltre come sempre bisogna bere ogni giorno almeno un litro e mezzo di acqua.
Digiuno intermittente: Dieta Dinner Cancelling
Saltare la cena è un’altra forma di digiuno intermittente. Come suggerisce il nome, questa dieta prevede di rinunciare al pasto serale per due o tre giorni a settimana. È un metodo simile al digiuno intermittente 16/8, perché si verifica una pausa pasto di circa 14 ore. Saltare la cena è fuori questione per te? In alternativa, puoi saltare la colazione.
Digiuno intermittente: dieta digiuno intermittente 16/8
Quasi tutti conoscono il digiuno intermittente 16/8, o almeno ne hanno sentito parlare. Il motivo è che questo principio può essere integrato nella vita quotidiana senza problemi. Chi pianifica in modo intelligente si accorgerà che 16 ore di digiuno passano in fretta. La cosa migliore è saltare la cena o la colazione. Nella nostra tabella trovi i tre piani più popolari:
senza colazione: ultimo pasto alle ore 20, pasto successivo: ore 12-13 -16-17 ore di digiuno
senza pranzo: ultimo pasto alle ore 7, pasto successivo: ore 20-21 -13-14 ore di digiuno
senza cena: ultimo pasto alle ore 14-15, pasto successivo: ore 7 – 16-17 ore di digiuno
Come sempre nelle diete pubblicate sul nostro sito raccomandiamo di chiedere il parere del proprio medico o di uno specialista prima di cominciare qualsiasi regime alimentare dietetico. Qualsiasi dieta fai da te o indicativa pubblicata sul web è vietate alle persone che soffrono di patologie importanti come ad esempio il diabete e alle donne in gravidanza.
Se da un lato la dieta del digiuno intermittente sembra spopolare sul web e tra i VIP, dall'altro il parere dell'esperta Anna Villarini, nutrizionista e ricercatrice alla Fondazione IRCCS-Istituto Nazionale dei Tumori, cerca di spiegare bene questo regime alimentare. Innanzitutto, secondo quanto subito dichiarato dall'esperta al Corriere della Sera, "questa non è una dieta ma va chiamato solo digiuno intermittente". La Villarini elenca i tre tipi diversi di digiuno intermittente: il primo è un digiuno a giorni alterni ossia non si mangia nulla per 24 ore – fatta eccezione per tisane, tè e acqua – alternando con giorni in cui si mangia regolarmente, in maniera normale ed equilibrata. Il secondo tipo di digiuno consiste in una notevole riduzione delle calorie assunte. Ma solo per due giorni non consecutivi a settimana. La terza forma di digiuno prevede la totale assenza di cibo in una sola parte della giornata ossia i pasti vengono assunti in un periodo di sole 8 ore nell'intero arco della giornata. "È dimostrato che il digiuno in generale può migliorare i profili metabolici, riducendo i rischi di obesità – dice l'esperta.
Come funziona la dieta del digiuno? La dieta del digiuno, conosciuta anche come dieta «mima digiuno», prevede l’assunzione controllata di proteine (11-14 per cento), carboidrati (42-43 per cento) e grassi (46 per cento), per una riduzione calorica complessiva compresa tra il 34 e il 54 per cento rispetto all'apporto canonico. Sotto questa etichetta, rientrano due tipologie di dieta. La dieta 5:2 prevede che per cinque giorni alla settimana si possa mangiare assumendo tutti gli alimenti, senza eccezioni. Il periodo deve essere inframezzato da due giornate (tra loro non consecutive) in cui l'approvvigionamento energetico non deve essere superiore a un quarto di quello abituale: ovvero tra 500 e 600 chilocalorie (200-250 a colazione e 300-350 a cena). Si parla anche di dieta del digiuno intermittente quando si concentra l'assunzione di alimenti in un periodo variabile tra 6 e 8 ore (schema 16/8). Prima dell'inizio della giornata e dopo l'ultimo pasto, viene evitato anche il più piccolo spuntino, in modo da abituare l'organismo a vivere e a «lavorare» in condizioni di riduzione della sazietà. Così facendo, si evita anche di accumulare energia sul finire della giornata, cosa che accade invece a chi è abituato a cenare molto tardi, senza avere poi il tempo di smaltire l'energia accumulata poco prima di andare a letto.