Roma, 30 set. – "Dai, tirati su", "Prova a reagire", "Esci e vedi come ti riprendi": sono alcune delle frasi che spesso usiamo quando qualcuno si rivolge a noi in un momento di difficoltà, e che noi stessi abbiamo utilizzato in qualche circostanza. A volte però non siamo davanti a una momentanea difficoltà o a semplice 'tristezza' ma a una vera e propria malattia, la depressione, che in Italia colpisce più di 3 milioni di persone. Parte da questo presupposto la campagna "La depressione non si sconfigge a parole", con l'obiettivo di diffondere questa presa di coscienza, giocando in maniera originale sul contrasto fra il vissuto del paziente e le esortazioni che in buona fede vengono offerte dalle persone che lo circondano, per comunicare, anche visivamente, quanto possano essere travisati la natura e l'impatto di questa patologia.
L'obiettivo che Janssen Italia, azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, si è prefissata attraverso la campagna – riferisce una nota – è molto ambizioso: raggiungere e sensibilizzare insieme a clinici, società scientifiche e associazioni di pazienti almeno un milione e mezzo di italiani affetti da depressione e oltre 4 milioni di caregiver entro la fine del 2021, così da riconoscere e affrontare con il giusto supporto e trattare con gli strumenti più adeguati una patologia così complessa e impattante.
La campagna si avvale del patrocinio di Società italiana di psichiatria (Sip), Società italiana di Neuropsicofarmacologia (Sinpf), Società italiana di Psichiatria sociale (Sips), Società italiana di Medicina generale e delle cure primarie (Simg) e dei rappresentanti dei pazienti Osservatorio Onda, Progetto Itaca onlus e Cittadinanzattiva Aps. Testimonial dell'iniziativa è il Trio Medusa, cui è affidato il compito, attraverso i propri account social, di catturare l'attenzione e sensibilizzare un pubblico vasto ed eterogeneo.
Il pubblico – riferisce la nota – potrà trovare nei due canali della campagna (pagina Facebook abcdepressione e sitoweb abcdepressione.it) una fonte preziosa di informazioni sulla malattia, i sintomi, l'importanza di una diagnosi corretta e tempestiva, di una cura efficace, di un supporto medico adeguato. Definita dall'Organizzazione mondiale della Sanità "tra le prime cause di disabilità a livello mondiale", la depressione, in tutte le sue forme, colpisce oltre 3 milioni di pazienti, in netta prevalenza (2 milioni) donne. Mentre la depressione maggiore (Mdd), tipologia particolarmente grave della patologia, interessa 1 milione di malati: di questi, solo la metà ottiene una diagnosi e il trattamento appropriato.
Inoltre, più di 130.000 pazienti non rispondono ai trattamenti tradizionali nonostante una corretta aderenza alle terapie, somministrate a dosi e con tempi adeguati: in questi casi si parla di Depressione resistente al trattamento (Trd) e purtroppo non vi sono ad oggi opzioni terapeutiche risolutive per le persone che soffrono di questa grave patologia. Due dati drammatici testimoniano il rischio di una mancata presa in carico di questa patologia: in Europa il 60% dei suicidi viene commesso da persone che soffrono di depressione e il 15-20% di tutti i malati di depressione tenta il suicidio.
Anche l'impatto economico di questa patologia è molto rilevante: si stima che in Italia il costo sociale della depressione, in termini di ore lavorative perse, sia complessivamente pari a 4 miliardi di euro l'anno, con i pazienti affetti da Trd che perdono mediamente 42 giornate di lavoro all'anno, circa 1 giorno a settimana. A questi costi si aggiungono quelli legati ai caregiver, anch'essi elevati, tenendo conto che per ogni paziente sono coinvolti almeno 2-3 familiari e un altrettanto rilevante costo diretto, che in media varia dai 4.913 euro per paziente con depressione per arrivare ai 5.555 euro per gli affetti da Trd.
"La depressione è una malattia ancora sommersa che colpisce sempre più persone e ha registrato con il Covid-19 un'intensificazione preoccupante", commenta la parlamentare ed ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin. "È importante comunicare la malattia mentale in modo differente – sottolinea – pensando al contesto relazionale in cui è inserito il paziente, dalla famiglia all'intera società, perchè non riguarda soltanto il malato. Il linguaggio è uno strumento importante per evitare, da una parte, la demonizzazione della malattia mentale, dall'altra per scongiurarne la banalizzazione", conclude.
"Ci ha subito colpiti l'originalità del linguaggio scelto da questa campagna e il modo potente in cui rappresenta il contrasto, la distanza tra le parole e il vissuto nascosto di una malattia fantasma per la gran parte di noi. Abbracciando questo progetto – dichiara Il Trio Medusa – vogliamo dare il nostro contributo per aiutare chi ne soffre a trovare un modo reale di affrontare la propria malattia".
“Con questo ambizioso progetto, Janssen conferma il proprio impegno nel campo della salute mentale, che dura da oltre 60 anni e che ha portato la nostra ricerca a sviluppare due farmaci ritenuti fondamentali dall'Oms per il trattamento della schizofrenia", dichiara Massimo Scaccabarozzi, presidente e amministratore delegato di Janssen Italia. "Questa campagna ha raccolto attorno a sè tutti gli attori del sistema della salute mentale – aggiunge – per offrire un contributo concreto ai pazienti e ai loro cari e far sì che la depressione non sia più considerata uno stigma, ma una malattia da rispettare e curare con le misure più corrette per ogni persona".